IL TRIONFO DELLE PENSIONI. (ANCHE NEI FILM)

Il nuovo film di Ficarra & Picone, “Andiamo a quel paese”, fotografa perfettamente la situazione attuale di milioni di italiani: la perdita del lavoro in città, il ritorno al paese e, possibilmente, sotto l’ala protettrice di genitori, nonni e zii in possesso di una buona pensione. Perchè, come viene ripetuto più volte nel film, “la pensione è per sempre”. Naturalmente il film fa ridere, ma al tempo stesso fa riflettere: una delle scene più esilaranti è quando la bambina, figlia di uno dei due disgraziati tornati in bolletta nel paese d’origine, a proposito delle sue bambole, dice: “Ken ha lasciato la Barbie e si è messo con la Befana: almeno lei ha una buona pensione”. E da lì in avanti è tutto uno snocciolare di battute a raffiche che prendono peraltro spunto dalla vita reale: tanti uomini giovani che si mettono a corteggiare donne molto più anziane, e persino a fare loro la serenata. Solo per garantirsi un futuro. Con intenzioni serie, s’intende. In mezzo c’è di tutto: il matrimonio tra la zia di 70 anni e il giovane Valentino, la curiosità morbosa dei paesi piccoli che mormorano, la vergogna evocata nei confronti di una donna che sta con un uomo molto piu’ giovane (e se, invece, fosse il contrario?), la zia Lucia che aveva una relazione con il parroco del paese, che finalmente abbandona la tonaca per abbracciare il vero Amore (e lo ritroveranno anche i giovani), la 90enne che nel segreto del confessionale chiede se può fare una “fuitina” con il suo innamorato… E, tutto intorno, l’assoluta apologia della Pensione, questa benedetta! Meglio se con la delega…Nella speranza, un giorno, di averla anche noi (la pensione). E se non l’avremo noi, allora perchè non mettere su un “ospizio abusivo” con tanti pensionati da curare, evitando che mangino dolci e sperando che campino 100 anni (o fino alla fine del mese)? Almeno nel film, infatti, il nostro sembra un paese per vecchi. Anzi, per anziani. Perchè “vecchie sono le cose: le persone sono anziane”.
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