E SIAMO ARRIVATI ALLA “DECIMA”…

pine PINEROLO – E anche la decima replica di “Cani, Gatti, Parenti e Affini” e’ andata, qui al Teatro del Lavoro di Pinerolo. Nonostante qualche problema tecnico e organizzativo, dovuto soprattutto a impegni lavorativi, i Teatroci come sempre danno il meglio di se’ nelle condizioni piu’ estreme. E ne e’ uscito uno dei nostri migliori spettacoli. Grazie alla vecchia guardia: Erica Maria Del Zotto Gualtiero Papurello Giorgia Giardullo Dani Long Luca Bertalotti Vito Gioia. E grazie alle nuove leve: Marco Sarro (presentatore e telefonista pazzesco!), Marco Tancredi (indiano delle rose e delle…spine), Caterina Fera (godibilissima Grassa Cicciova) e Chiara Bombara (sciantosa venuta da Fossano) per il loro entusiasmo. E poi super pizzata a None! Grazie anche agli amici che sono venuti a vederci, dandoci fiducia. Siamo una compagnia “open” e ne siamo fieri. Il teatro e’ di tutti!!!!!! E pensare che qualcuno voleva debuttare con questa commedia il 20 ottobre, dopo un anno di prove! E invece abbiamo già fatto 10 repliche! Merda merda merda!
Prossimo appuntamento: 14 novembre alla “Pandurera” di Cento, con incasso a favore del restauro del Teatro Borgatti, colpito dal terremoto. Sara’ l’occasione per presentare alcune iniziative legate al mitico Andrea Balboni, un grande amante degli animali.

JUVE IMBAMBOLATA, SUPERFICIALE E IN CONFUSIONE

di Salvo Campanajuve
Una Juve quasi irriconoscibile quella contro il Napoli. Togliendo i primi venti minuti del primo tempo quando la squadra sembrava aver voglia di contrastare gli avversari con tanta determinazione ma con poche idee, i bianconeri sono stati travolti dalla rabbia napoletana, decidendo anche stasera di non giocare da squadra grazie alla poca veemenza di quei giocatori troppo lontani nel saper condurre un gruppo, nella consapevolezza di essere ancora definiti una grande squadra. Pogba continuava a giocare “normalmente” non dando quel tocco di qualità alla squadra, Dybala sembrava “estraniato” nel gioco prevedibile e poco cattivo della squadra, (anche se è stato l’artefice del cross per il goal dei bianconeri ma da lui ci aspettiamo molto di più) Zaza si dava da fare con poca personalità, mentre Hernanes pensava di giocare con i pulcini facendosi ingannare prima sul primo goal del Napoli non seguendo l’azione, e poi su un passaggio in orizzontale completamente sbagliato per regalare l’azione del raddoppio ai napoletani. Purtroppo il brasiliano ha un grosso difetto: quello della discontinuità a lungo termine. Quando è in giornata può fare la differenza, ma quando non è in serata, non riesce a fare nemmeno le cose normali, sconquassando la linea centrale, dove Lemina (l’unico giocatore che salvo questa sera indipendentemente dal goal) si dava da fare ma con un Pogba e gli esterni senza voglia di “osare” più di tanto. La cosa veramente allarmante non sono tanto il gioco o la scarsa veemenza di molti bianconeri, ma la totale assenza di reazione dopo il primo goal nel primo tempo, ancora più evidente nella ripresa dove negli ultimi 15 minuti la squadra ha collezionato soltanto un calcio d’angolo senza mai osare in attacco fatta eccezione quel tiro di Morata sul fondo (dovevamo mettere il Napoli alle corde). E’ questo a mio avviso il vero campanello d’allarme che deve essere attenzionato. Non siamo mai riusciti ad essere pericolosi nel finale. Concludo con l’allenatore. Ho sempre difeso il suo operato, anche quando stasera aveva schierato una formazione senza Cuadrado e Morata. Mi sembrava un normale avvicendamento anche logico in vista della Champions. Ma quando vedi un giocatore come Hernanes che giocava senza idee e con grande difficoltà anche nei passaggi elementari, si doveva immediatamente togliere già ad inizio della ripresa e non dopo 20 minuti di gara. Ho visto tanta confusione anche dall’allenatore che invece di far giocare un logico 3-5-2 nella ripresa, con l’innesto di Cuadrado, lo sposta al centro in un 4-3-2-1 snaturando le proprie qualità tattiche. Tale scelta di posizione del colombiano l’ho trovata davvero infelice non portando nessun beneficio tattico. Adesso si fa dura, nessuna previsione è davvero possibile.