Grazie all’amico Antonio Cajelli, ho vissuto una intensa settimana contro lo spreco alimentare. Già conoscevo le attività di conferenza-spettacolo del Cajelli e del suo prode compagno di avventura, l’avvocato Massimo Melpignano, già protagonisti di oltre 70 incontri pubblici sul tema “Brutti come il debito”, ma finalmente ho avuto modo di assistere dal vivo al loro nuovo “show”, dedicato alla lotta contro lo spreco alimentare: “C’era una volta il ueist (food)”. Dove “ueist” non è altro che la pronuncia italiana della parola “waste” (spreco). Chiaro il messaggio, no? Ancor più chiaro se l’incontro si tiene all’Expo, in un piovosissimo martedì milanese, nello spazio di “Casa Don Bosco”, là dove i salesiani non dimenticano mai l’importanza dell’istruzione e della formazione. Un’oretta filata via liscia liscia, ma ricca di indicazioni interessanti: dal neuromarketing alla sicurezza alimentare e alla lotta contro il cibo buttato, dal modo di fare la spesa al sapere leggere le etichette dei prodotti, dal “tonno a presunto chilometro zero” fino alla legalità del cibo. E molto altro. Argomenti in grado di interessare chiunque, perchè inevitabilmente legati alla nostra vita di tutti i giorni, visto che la spesa dobbiamo farla tutti e riempire il frigo, pure. E già, quel martedi sera, a casa, ho cominciato a pensare che sia davvero uno spreco non finire quello che – per fortuna – abbiamo nel piatto. Qualche buontempone mi ha detto che io do giù il mio contributo, visto che solitamente “spazzolo” via tutto e non lascio nulla per gli altri. Ma ritengo che il discorso sia molto più ampio. Eppure è già importante che ognuno di noi faccia la sua piccola parte. E comunque, non pago di quanto appreso dalla mitica coppia Cajelli&Melpignano, il sabato me ne vado addirittura a Milano, sfarzosamente vestita da ultime settimane di Esposizione Universale e, all’ombra del Castello Sforzesco, ho cercato di dare il mio piccolo contributo alla causa, partecipando insieme ad Antonio Cajelli (autentica star mediatica!) e al leggendario Alberto Dragotta, esponente del Ciheam di Bari (istituto agronomico del Mediterraneo) ad un incontro dedicato proprio al tema dello spreco alimentare. E non poteva essere altrimenti, visto che proprio quel giorno Milano ha celebrato il “Feeding the 5000”, evento internazionale sbarcato finalmente anche in Italia: di fatto, il comune ha offerto 5 mila pasti gratuiti a tutti coloro che sono passati sotto il tendone di piazza Castello, proprio dove c’era scritto “Cibo x tutti”. Pasta, carne e verdure. Davvero per tutti. Rigorosamente in coda. E pazienza se poi noi, alla fine, siamo andati al chiosco lì vicino, “dal Politico”: troppo forte era la tentazione di prenderci un panino Renzi o Salvini, Marrazzo o Berlusconi, Gelmini, Formigoni o Letta. Per la cronaca, io ho optato per un panino Rosy Bindi, fatto con la porchetta. E poi le cose non capitano mai per caso: durante il viaggio di ritorno, io e Antonio Cajelli abbiamo scoperto che una ragazza, passeggera dello stesso Frecciarossa, aveva dimenticato un sacchetto con dentro un hamburger e una bottiglia di acqua. Il valente Cajelli, alla stazione di Porta Nuova, a Torino, ha trovato due senzatetto che si sono piacevolmente divisi l’hamburger e l’acqua. Niente spreco, mai. E’ la nostra parola d’ordine. Un degno finale per una bella giornata, per una bella settimana contro lo spreco. Ma non è finita qui: adesso si continua, 365 giorni all’anno…