SE E’ IL CALCIO CHE DEVE DARE L’ESEMPIO….

Dal caso Sarri-Mancini a quello De Rossi-Mandzukic: se è il calcio che deve dare il buon esempio, siamo messi proprio male… E non è che nella vita di tutti i giorni – e nel calcio di tutti i giorni – stiamo meglio: basti pensare a quello che è successo in provincia di Modena, dove una partita tra ragazzini under 15 è stata sospesa per intemperanze…dei genitori! Non delle giovani promesse, ma proprio dei genitori. Incredibile, ma vero: io ho avuto la fortuna, anni fa, di fare l’istruttore di giovani calciatori, proprio in Emilia, e vi assicuro che il “miglior nemico” degli allenatori e dei loro stessi figli sono proprio mamma e papà. Soprattutto la mamma, si è permesso. Che, spesso, pur senza capire nemmeno la regola del fuorigioco, è convinta di avere un fuoriclasse in casa ed è colpa dell’allenatore che non lo fa giocare o non lo fa rendere al massimo. Se ci pensate bene, e se ci spostiamo dal campo da calcio all’aula di scuola, è più o meno la stessa cosa: “mio figlio è bravo e intelligente, ma è colpa del professore”. Così va la vita, di questi tempi, Tutto sembra dovuto, senza un briciolo di autocritica. Tutto, pur di sognare un riscatto familiare in grande stile. Insomma: come diceva il geniale Ezio Vendrame, “Sogno di allenare una squadra di organi”. Intervento a gamba tesa, ma sacrosanto. E poichè sono sempre convinto che il frutto (il figlio) non cade lontano dall’albero (i genitori), che genitori mai diventeranno i figli di oggi con simili genitori? Scusate il lungo giro di parole, ma credo renda l’idea. Mi è capitato di sentire bambini di 10 anni esprimersi con parolacce e bestemmie da scaricatore di porto, poi ho conosciuto i genitori: parlavano nello stesso identico modo. Per cui…
Per cui c’è poco da rallegrarsi. Non si può chiedere a ricchi calciatori professionisti di essere esempi di moralità quando non lo sono neppure mamma e papà, ma un po’ di attenzione in più, questo si, visto che sono modelli facilmente copiabili: quindi, niente “froci” e niente “zingari di merda”. E pazienza che queste – come dicono tutti – sono cose che sono sempre successe. Allora, se è cosi, se depenalizziamo anche questo piccolo “reato sportivo” (ce ne sono altri, eh?, persino più gravi), viva la mano davanti alla bocca che, almeno, ci salva da questo scempio, di cui possiamo (e dobbiamo) fare a meno. Mancini-e-Sarri