È passato giusto un anno da quando ho cominciato a lavorare a Euronews, qui a Lione. Per me è stato praticamente un ritorno a “casa“, visto che al canale satellitare europeo, fondato nel 1993, ci avevo già lavorato per un anno e mezzo quasi 15 anni fa. Da allora, sono cambiate molte cose: la sede, il tipo di lavoro, le modalità di lavoro, ma molti colleghi sono ancora gli stessi – certo, qualcuno invecchiato meglio e qualcuno peggio – e la filosofia “europea” della tv è diventata più internazionale grazie all’avvento, come socio, del colosso televisivo americano NBC, che ha portato soldi, idee, risorse umane e “american tv style”, lanciando il nuovo canale Euronews World.
La versione italiana, purtroppo, resta ancora in sordina: per colpa del fatto che si trova esclusivamente sul satellite di Sky, e non sol digitale terrestre (cosa che farebbe fare un notevole salto di qualità in termini di visibilità popolare), ma grazie al web e al sito it.euronews.com sta guadagnando lettori e fruitori di qualità e noi ne guadagniamo in credibilità.
Ma, al di là di tutte queste considerazioni, lavorare a Euronews per me è un privilegio, e me ne sono accorto in questi 365 giorni: in un ambiente con colleghi di dodici lingue diverse, culture differenti, enormi possibilità di crescita professionale, culturale e umana. Per questo, ringrazio decisamente la Francia, che mi offre questa opportunità. Perchè se aspetto qualcosa di interessante dall’Italia…
Ma non vi preoccupate: come canterebbe il mitico Toto Cotugno, resto un “italiano vero“!