Porca miseria, ragazzi!
Sono passati 30 anni da quella sera afosa del 9 giugno 1990, quando Totò Schillaci entrò in campo e, su cross di Vialli, segnò di testa il gol della vittoria dell’Italia sull’Austria. 1-0. Iniziarono così, per noi ventenni di allora, le “notti magiche” dei Mondiali di Italia 90. Finiti male per colpa di Maradona e dell’Argentina, ma comunque assolutamente INDIMENTICABILI per tutto il contorno di quella meravigliosa estate.
L’estate dei nostri vent’anni, appunto.
Vi ricordate dove e come avete visto quella partita? Ovviamente si. Io, pure.
L’ho vista a casa della fidanzatina di allora, mi ricordo ancora il nome, Maria Paola Diana (adesso non mi vuole più vedere nemmeno su Facebook), che mi avrebbe scaricato di lì a poco, giusto il tempo di arrivare alla finale per il 3° e 4° posto…
Con lei c’erano alcuni suoi amici bolognesi, visto che la partita l’abbiamo vista in una casa signorile a San Lazzaro di Savena, alla periferia di Bologna. Un boato GOOOOOL! alla zuccata vincente di tale Salvatore Schillaci detto Totò, l’omino con gli occhi fuori dalla testa che sarà capocannoniere dei mondiali e simbolo di quelle “notti magiche”, come le cantavano Bennato e la Nannini nella loro celeberrima canzone.
Porca miseria, ragazzi!
Sono passati 30 anni…
Poi gli azzurri hanno fatto strada, hanno vinto con gli Usa, con la Cecoslovacchia (zampino del solito inarrestabile Totò, ma anche di Roby Baggio), negli ottavi con l’Uruguay e ai quarti con l’Irlanda. Poi, la maledetta semifinale contro l’Argentina, quel maledetto 3 luglio 1990. E sappiamo tutti com’è andata a finire, con l’uscita a vuoto di Zenga, il gol di Caniggia e i rigori vincenti argentini. Quindi, il contentino del terzo posto, nella finale di consolazione contro l’Inghilterra (che nei quarti aveva eliminato un fortissimo e sorprendente Camerun).
Il calcio è fatto di ricordi di vita.
Porca miseria, ragazzi!
Sono passati 30 anni…
Sembra ieri.
Lasciamo perdere cosa abbiamo fatto (e non fatto) in questi 30 anni della nostra vita.
Pensiamo soltanto a quella estate “magica”, a quelle partite viste con gli amici, a quei momenti che non torneranno più, ma che – per un attimo – ci fanno tornare giovani, belli, spensierati e…azzurri.
9Giu