Il teatro più piccolo al mondo è ancora…più piccolo!

Il “Teatro della Concordia” di Monte Castello di Vibio (Perugia) è il più piccolo teatro “all’italiana” del mondo, vale a dire concepito per la musica e l’opera, con platea e palchi.

Il teatro, inaugurato nel 1808, ha 99 posti a sedere: 62 posti nei palchi e 37 in platea.
La sala è 68 metri quadrati, il palcoscenico è largo 50 metri quadrati e la sala d’ingresso è di 29 metri quadrati.

Il teatro ospita regolarmente spettacoli pubblici, ma soprattutto è un’attrazione culturale per turisti italiani e stranieri.

Già è il teatro più piccolo del mondo, ora è ancora più ridotto a causa delle norme anti Covid-19.

“Il teatro ha una capienza di 99 posti. Nell’ambito delle misure di prevenzione Covid-19, adesso può ospitare solo nove persone, sedute a distanza l’una dall’altra in platea. E nessuno può accedere ai palchi”.  (Edoardo Brenci, Direttore “Teatro della Concordia”)

Continua il Direttore del teatro:
“Abbiamo organizzato delle visite guidate solo con dipendenti comunali. Ma il volontariato è sempre stato il nostro punto di forza. I nostri quindici volontari ci hanno dato il loro sostegno e la loro disponibilità, ma al momento non possiamo utilizzarli per motivi di sicurezza e di assicurazione”.

Costruito all’inizio dell’Ottocento da alcune ricche famiglie locali, ora – due secoli dopo – la frase che i fondatori vollero scrivere all’ingresso del Teatro della Concordia risulta sorprendentemente attuale:
“La civiltà non si misura a metri quadri e cubatura”. 

Il lockdown ha fallito

di Silvio Viale (OrlandoMagazine)

Con un paio di settimane di #tuttiacasa, o poco di più, pensavano di eliminare il virus. Invece, come previsto, il virus non ha mai smesso di circolare e si ripresenta, facendo andare fuori di testa i lucchettari.

Se l’età media si è abbassata è perché prima si testavano i malati e i sintomatici, ora sono la conseguenza di screening e tracciamento.
Se non capiranno che bisogna convivere con il virus, accettando che circoli con una politica di riduzione del danno, riconsegneranno il Paese al LockDown e alle sue peggiori conseguenze economiche e sociali.

Riaprire le scuole, permettere le elezioni, riprendere tutte le attività nella migliore sicurezza possibile non sono incidenti di percorso, ma una necessità vitale.

Continueremo ad avere casi, aumenteranno i positivi, moriranno delle persone, ma non può morire il Paese e bisogna sapere scegliere il male minore. Avete voluto chiudere tutto, avete fallito.