Quando il Vaticano mi rubò il coltellino svizzero

La storia del Vaticano e del coltellino svizzero mi è venuta in mente qualche giorno fa, mentre Papa Francesco stava celebrando la Messa di Natale in una Piazza San Pietro desolatamente vuota, per i ben noti motivi. 
Ebbene, qualche anno fa – era il giugno 2013, appena tre mesi dopo l’elezione di Jorge Bergoglio a Pontefice – mi recai in pellegrinaggio (giornalistico!) a Roma e a Città del Vaticano con una delegazione di pellegrini gesuiti, che avevo conosciuto grazie all’amico Luca Rolandi. Un bel viaggio in pullman durante la notte, da Torino a Roma, e alla mattina belli freschi (si fa per dire!) per l’udienza nella sala Nervi-Paolo VI del Vaticano, alla presenza dello stesso Papa Francesco, all’epoca al massimo del suo splendore e delle nostre speranze riposte in lui.
Ma la storia curiosa che voglio raccontarvi riguarda il mio coltellino svizzero, che porto sempre con me: conscio che non avrebbe passato il controllo del metal-detector vaticano, sotto l’occhio vigile delle guardie altrettanto svizzere, penso bene di nascondere il rosso coltellino – che ha dimensioni davvero ridotte – in un anfratto di una scalinata al di fuori del perimetro di Piazza San Pietro, sempre nel territorio del Vaticano, ma fuori dalle mete turistiche. E, poi, soprattutto: un angolo cosi nascosto, che solo io sapevo di averci nascosto il coltellino svizzero. 
Mi guardo attorno: nessuno in vista, nessuno mi ha visto. 
E invece…
Fatto sta che, finita l’udienza papale e finiti i convenevoli,  le strette di mano, le benedizioni e le fotografie, mi catapulto a recuperare il mio coltellino: ovviamente, è sparito!
Volatilizzato!
In questo mondo di ladri, anche in Vaticano!!!
Non è certo per il valore dell’oggetto, ci mancherebbe altro, ma pensare che ci sia stato qualche ladruncolo anche in Vaticano mi rattrista un po’. Oppure, forse, anzi no: quasi quasi, mi fa sembrare quel posto più umano e meno celestiale di quello che sembra, quindi persino più simpatico.
Chi me l’avrà fregato? Un altro turista? O, magari, un cardinale?
Chissà…
Poi il coltellino svizzero me ne sono ricomprato un altro, ma volete mettere il gusto raccontare una storiella cosi? 

GRAZIE A TUTTI PER GLI AUGURI!

GRAZIE A TUTTI PER GLI AUGURI DI BUON NATALE E DI BUON COMPLEANNO (SONO 51 CANDELINE!)

PER FORTUNA, SIAMO RIUSCITI A FARE ANCHE UNA FOTO DI FAMIGLIA VICINO ALL’ALBERO DI NATALE, COSI – NONOSTANTE TUTTO – CI RICORDEREMO DI QUESTO NATALE 2020 UN PO’ “STRANO”.