Quella volta che a San Valentino…

Il 14 febbraio incombe, San Valentino incombe.
Voglio simpaticamente raccontare di quella volta che, a voler essere romantico a tutti i costi, mi presi una gran sberla.
Alla fidanzata dell’epoca, infatti, regalai un bel cuscino morbido morbido di Lupo Alberto, tutto bello rosso, a forma di cuore, con Lupo Alberto che abbracciava teneramente la sua innamorata storica, la gallina Marta. Ricordo ancora la scritta sul davanti del cuscino: “Ti voglio tanto bene…”.
Avrei dovuto diffidare di quei tre puntini di sospensione, ma ormai è fatta, il reato è caduto in prescrizione.
Consegnai il pacchetto regalo alla mia fidanzata dell’epoca – tale Elena -, mi aspettavo baci e abbracci e invece, tempo dieci secondi, mi arriva un sonoro ceffone!
Beh, che cosa è successo, che cosa ho fatto?
“Allora è questo che pensi di me!”, esclamò la furibonda ormai ex fidanzata. E mi fa vedere il cuscino, il corpo del reato.
Da una parte c’è scritto “Ti voglio tanto bene…” – e fin qui tutto normale -, ma sul retro la scritta continuava con “…che…”, con il disegno di Lupo Alberto che getta Marta giù da un burrone!!!
Maledetto retro del cuscino a forma di cuore!!!!
Io nemmeno lo avevo guardato quando lo avevo comprato!!!
Praticamente, la fidanzatina pensò che io volessi buttarla giù da un burrone….
Naturalmente, la Grande Love-story finì cosi, tragicamente (ma senza burrone).
Da allora, ho appreso una grande lezione: leggere la scritta sui cuscini a forma di cuore da entrambe le parti!!!!

Ps. All’epoca avevo 18 anni e la fidanzatina dalla mano pesante solo 15: vale come attenuante?

Gli sportivi…ben poco sportivi

Succede sempre più spesso e, ormai, non fa nemmeno più notizia.
Prima la disfida Ibra-Lukaku durante il derby Milan-Inter, poi il dito medio di Antonio Conte e il “coglione” urlato a squarciagola da Andrea Agnelli, fino al battibecco in mondovisione di due tennisti italiani, Salvatore Caruso e Fabio Fognini (uno che crede di essere il McEnroe dei poveri), agli Australian Open.
Ma che succede? Sportivi…sempre meno sportivi?
Del resto, anche poco furbi: nel calcio, senza pubblico e con le telecamere e i microfoni ovunque, si sente davvero tutti: dai riti voodoo alle accuse alla mamma di questo o di quest’altro, dagli insulti alle minacce, fino al “bucio di culo” (detto proprio cosi) di Fognini a Caruso in un tristissimo derby italico della maleducazione.
Esiste una morale della favola?
Certo: innanzitutto non è una favola, lo sport, se arriva a questi infimissimi livelli. Nè, tantomeno, può essere di modello per i più giovani, che fanno dei loro campioni (Ibra e Lukaku lo sono sicuramente, per un’intera generazione) degli esempi, ma stavolta da non imitare.
Un aspetto positivo? Beh, almeno possiamo dire che – in mezzo a tanta ipocrisia – quando due campionissimi grandi e grossi come Ibra e Lukaku non riescono a nascondere al mondo intero la loro reciproca antipatia, se non altro è una questione da uomini veri, tipo “Ti spiezzo in due” (cit. Ivan Drago in “Rocky”) o da “Ti aspetto fuori”. Roba da saloon e da Bud Spencer e Terence Hill, roba da uomini veri, forse. Se un uomo vero, mah, si misura da queste cose…
Ma la sportività – visto che parliamo di sport e non di Far West – è tutta un’altra cosa.