Cuba: “Vamos bien”? Mica tanto

“Una ragazza con la pelle scura e il vestito nero entra nella macelleria di stato cubana Los Fornos, a L’Avana, sventolando la tessera del razionamento. Dice, gridando: Perché non mi vendete la carne macinata? Ho fame!
La dipendente della macelleria le spiega: lei, come tutti, ha diritto a quattro confezioni di carne macinata al mese, e le ha già prese. Dovrá aspettare il mese prossimo.
🔻 I cittadini cubani sono preoccupati e arrabbiati, ma forse persino rassegnati. Tanto qui non cambia mai niente, dicono.
In un altra bottega, la gente è in coda per comprare un pezzo di sapone e delle salviette umide. Per pulire il viso ai bambini, dice un mamma. Ma la bottega ha finito le scorte.
🔻 Davvero il governo cubano aprirà agli investimenti delle aziende straniere?, si chiede un piccolo commerciante. Magari, darebbe lavoro a tanti cubani. Ma una cosa sono le parole e un’altra i fatti”.
🔻 Nel 2022, centinaia di migliaia di cubani hanno lasciato l’isola, quasi 180.000 cubani sono entrati negli Stati Uniti. Un esodo più grande di quelli del 1980 e 1994.
🔻 “Vamos bien”?
I cartelli con la faccia di Fidel Castro ci sono ancora, ma le cose – a Cuba, per i cubani – vanno tutt’altro che bene. Anzi, a dirla tutta: vanno decisamente male.