L’Eurovision, Mengoni e la nuova bandiera arcobaleno

Non solo per la sua bellissima canzone “Due Vite“, ma anche per la sua umanissima emozione e per l’entrata sul palco di Liverpool durante la “flag ceremony” portando con sè la bandiera dell’Italia e la nuova bandiera Lgbtqi.
Marco Mengoni non è passato inosservato alla finalissima dell’Eurovision Song Contest 2023. Non ha vinto, si è classificato quarto (ma avrebbe meritato molto di più, senz’altro di più della canzone vincitrice, “Tattoo”, scopiazzata qua e là dalla svedese di origine marocchina Loreen), ma ha vinto idealmente e colto nel segno grazie alla sua voce, al suo look e alla sua sensibilità. Che, in questa occasione, lo ha portato ad essere un vero “portabandiera” dei diritti Lgbtqi.
Peccato davvero che Marco non abbia vinto: se lo sarebbe meritato.
L’Italia rimane così ferma a quota tre successi nell’Eurovision: Gigliola Cinquetti (1964), Toto Cotugno (1990) e i Måneskin (2021).
Sui social, in molti si sono poi scatenati nel commentare il gesto del 34enne cantante nato in provincia di Viterbo, scambiando persino questa nuova bandiera per quella della Pace (e qualcuno ha scritto “Quelle dell’Ucraina sono finite?”). Ma tutto fa brodo, è tutta pubblicità…si dice così, no?
The show must go on.
E, allora, scopriamola questa nuova bandiera: cinque colori in più, il bianco, il rosa, l’azzurro, il marrone e il nero, posizionati a lato, quasi come un distintivo o, forse, come un promemoria.
È stata disegnata dal graphic designer Daniel Quasar, per rendere la celebre Rainbow Flag ancora più inclusiva.
Le nuove strisce colorate sono dedicate alla comunità di colore, a quella transgender, ai malati di Hiv e a chi è morto per portare avanti la battaglia dei diritti.
Speriamo di vederla sempre più spesso.