Il mondo al contrario del “mondo al contrario”

Non si è ancora spenta del tutto, ma si sta per fortuna leggermente affievolendo la baraonda di blablabla che ha circondato il libro del generale Vannacci.
Io non l’ho letto, non lo voglio leggere e non lo leggerò mai. Non mi interessa e non voglio donare 18 o 19 euro al generale che, con i peggiori luoghi comuni del mondo, ha “infinocchiato” mezza Italia, convinta di aver trovato un paladino della giustizia…in tuta mimetica.
Non ho letto il libro, ma sono usciti talmente tanti “stralci”, che è stato impossibile non leggere, che è come se lo avessi letto.
La cosa migliore dell’opera di Vannacci, diciamo la verità, è il titolo: “Il mondo al contrario”, con la bella intuizione grafica di scrivere “contrario”…al contrario: “oirartnoc”.
Ha individuato una frase-chiave che viene ripetuta molto spesso, al bar o sui social (ormai c’è più gente sui social che al bar..). quando qualcosa non va per il verso giusto: e in Italia, sono tante le cose che non vanno per il verso giusto.
Il resto del libro di Vannacci è, raccontano i dettratori, un guazzabuglio di idee degne dei peggiori bar di Caracas (a proposito di bar!), ma scritti – in un italiano traballante – da un generale dell’Esercito italiano, comandante pluridecorato della Folgore e varie ed eventuali da guerrafondaio.
Due pietre miliari del Vannacci-pensiero: “I gay non sono normali” e “Anche se Paola Egonu è italiana, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”.
Devo continuare?
Non mi meraviglia, tuttavia, che delle idee così troglodite e becere abbiano fatto breccia in una parte (ampia) della società italiana (oltre 25.00 copie vendute, 400.000 euro per il generalissimo, attirando anche “proposte elettorale” per le Europee 2024), che ha eletto l’oracolo in grigioverde come proprio nuovo idolo.
E’ il “mondo al contrario” di chi, dal Covid in poi, è diventato un “guerrigliero delle opionioni” e contesta ogni decisione della società civile: dal lockdown all’obbligo vaccinale, dal tifo per Putin contro l’Ucraina e contro la Nato, fino alla “battaglia” scritta (per fortuna incruenta) di Vannacci contro gli omosessuali, gli italiani di “seconda generazioni”, gli ambientalisti “estremi”, le case “green”, chi più ne ha più ne metta, e tutto ciò che considera politicamente corretto.
Il diritto all’opinione personale? Certo.
Qualcuna di queste idee – ad esempio, sulla gestione sociale del Covid – si può senz’altro condividere, ma il modo – grottesco, volgare, umiliante, insultante – con il quale un generale dell’Esercito italiano ha espresso le proprie opinioni, dimostra che anche il suo è decisamente un “mondo al contrario”.