Troppe mine antiuomo nel mondo: l’allarme della Campagna internazionale per la messa al bando delle mine

Nonostante siano trascorsi oltre 25 anni dall’adozione dello storico Trattato (o Convenzione) per la messa al bando delle mine, firmato a Ottawa (Canada) il 3 dicembre 1997, le mine terrestri antiuomo sono ancora armi da guerra letali e causano danni catastrofici a persone e comunità.

È stato pubblicato un rapporto – “Landmine Monitor” – sul monitoraggio delle mine terrestri, commissionato dalla Campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo (ICBL)che esamina la portata del loro uso e chi le sta ancora utilizzando.

Nel 2022 sono state uccise o ferite dalle mine 4.710 persone, compresi 1.171 bambini.

Gli ordigni esplosivi uccidono e feriscono durante le guerre e, vigliaccamente, anche molto tempo dopo la fine delle guerre.

Le mine vengono posizionate sopra o sotto il terreno ed esplodono al contatto con chi le calpesta inavvertitamente, o anche solo in presenza di un minimo contatto.

I bambini, ad esempio, giocano in terreni che potrebbero essere minati: non c’è da meravigliarsi, quindi, che siano proprio loro i soggetti maggiormente a rischio.

Secondo il report 2023, il maggior numero di vittime delle mine è stato registrato in Siria, Ucraina, Yemen e Myanmar.

  1. Siria: 834
  2. Ucraina: 608
  3. Yemen: 500
  4. Myanmar: 500

Le mine antiuomo vengono generalmente posizionate a mano, ma possono anche essere disperse da aerei, razzi e artiglieria o da veicoli specializzati.

Le mine terrestri distruggono i mezzi di sussistenza, negano l’uso del territorio e ostacolano ulteriormente l’accesso ai servizi essenziali e agli aiuti umanitari in almeno 60 Paesi e territori nel mondo.

Secondo il “Landmine Monitor 2023” dell’ICBL (Campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo), i paesi più “contaminati” dalle mine antiuomo sono:

  • Afghanistan
  • Bosnia-Erzegovina
  • Cambogia
  • Croazia
  • Etiopia
  • Iraq
  • Turchia
  • Ucraina
L’ICBL chiede l’adesione universale (di tutti i Paesi del mondo, quindi) al Trattato sulla messa al bando delle mine, e la sua piena attuazione, compresa la distruzione e l’eliminazione di tutte le mine antiuomo ancora presenti e attive.

Il Trattato di Ottawa comprende 164 Paesi nel mondo.
USA, Russia e Cina non hanno mai firmato né ratificato il Trattato.

33 Stati membri dell’Onu non aderiscono al Trattato.

Soldati cileni sorvegliano una zona minata al confine con il Perù.