E’ giusto ricordare la Liberazione dell’Italia (dai nazi-fascisti e dalla guerra) del 25 aprile 1945, ma sarebbe giusto riflettere anche sulle “Resistenze” del giorno d’oggi, non ancora sui libri di storia, ma sicuramente più “vive”. E se si parla di “Resistenza” soprattutto alla guerra, ce ne sono troppe, di guerre, in giro per il mondo, e non soltanto le “guerre mediatiche” (Russia-Ucraina e Israele-Hamas-Gaza) conosciute da tutti attraverso i telegiornali.
Un pensiero a chi, ovunque, resiste sotto le bombe lanciate da potenti assassini seduti comodamente dietro ad una scrivania. Un giorno la pagheranno.
Ho appreso con grande dispiacere la notizia della scomparsa di Andrea Rughetti, storico giornalista sportivo modenese. Ma storico davvero!
Nella foto, il “Rugo” è quella alla sinistra del manichino con la maglia del Modena di qualche anno fa, mentre quello dall’altra parte sono io..
Praticamente lo conoscevo da 30 anni.
Spirito libero e ironia da fuoriclasse, innovativo anche nell’uso delle nuove tecnologie, per una vita intera ha raccontato le partite del Modena, fin dai primi tempi delle radio private, nel 1975. 49 anni di attività!!!! Un vero pioniere!
I suoi aneddoti avrebbero meritato un libro: erano i tempi in cui i cronisti non accreditati ufficialmente allo stadio pagavano per “affittare”, per 90 minuti, un appartamento con vista stadio e usando il telefono fisso di casa per fare la radiocronaca. Andrea mi aveva raccontato che a Genova, per anni, è andato sempre dalla stessa famiglia….
Una volta, di ritorno da una estenuante trasferta a Latina, andammo a mangiare una pizza al “Jolly” a Modena, restando fino alle 2 di notte, parlando di tutto, con quel suo essere una persona schietta e genuina. E per fortuna che ho una foto sua e del calzone che si sbafò quella sera (era il 28 febbraio 2016)…
Più recentemente, all’epoca delle conferenze stampa online del periodo Covid, una volta – dal computer – mi aveva visto sdraiato sul letto a far domande all’allenatore e aveva detto “Tassinari ha inventato le interviste-materasso. Non c’è più religione!”. Ahahah.
Il suo sogno? “Avere intitolata a mio nome la sala stampa dello stadio di Modena, quando non ci sarò più”, disse un giorno, scherzando, ma non troppo. Chissà se il suo sogno verrà accontentato….
Intanto, raccontaci un po’ come va il campionato, Lassù…