Ho avuto l’occasione e la fortuna di visitare la mostra “L’eredità, l’opera, la biografia”, dedicata a Corto Maltese, il più famoso dei personaggi disegnati da Hugo Pratt (nome d’arte di Ugo Eugenio Prat, 1927-1995), proprio il 14 luglio, giorno della Festa Nazionale in Francia, che ricorda la celeberrima Presa della Bastiglia (14 luglio 1789), durante la Rivoluzione Francese.
Vista la giornata festiva, pensavo non ci fosse praticamente nessuno al Musée des Tissus et des Arts Décoratifs (il Museo dei Tessuti e delle Arti Decorative) di Lione – che fino al 28 luglio ospita questa mostra – e, invece, se è vero che sono stato il primo visitatore, subito dopo ne sono arrivati a decine, per il piacevole stupore del custode della mostra.
Certo, l’ingresso gratuito aiuta, ma Hugo Pratt, del resto, è famoso anche in Francia – il papà Rolando aveva origini provenzali e inglese e morì in un campo di concentramento francese in Africa Orientale, nel 1942 – dove è conosciuto proprio per quella che lui stesso definiva “Letteratura Disegnata” e per quello che è il suo vero alter ego: Corto Maltese (personaggio che “nasce artisticamente” nel 1967, quando Hugo Pratt ha appena compiuto 40 anni).
Ed è subito boom!
Due viaggiatori, a modo loro: Hugo Pratt, nato casualmente a Rimini, ma veneziano al 1000%, poi in Abissinia con la famiglia e in Argentina a cercar fortuna disegnando, poi (ri)trovata in Italia, mentre Corto Maltese è nato a Malta il 10 luglio 1887, vissuto a Cordoba, papà con la barba rossa della Cornovaglia e mamma bellissima gitana spagnola, lui diventato marinaio in uniforme da Marina Mercantile e avventuriero di mille avventure, Oceani e Mari del Sud.
Uno fatto per l’altro e (e viceversa).
L’esposizione, composta da una serie di pannelli con una trentina di tavole, in bianco e nero e a colori, è accompagnata da un interessante video, di una ventina di minuti, che – attraverso le sue numerose interviste in italiano e in francese – ricompone la carriera e il pensiero di Hugo Pratt, compreso quando definisce “coglionaggini” le critiche di alcuni letterati sul fatto che lui fosse “solo” un fumettista e niente di più. Per Hugo, la sua “Letteratura Disegnata” era un rifugio nel mondo dell’infanzia, rispetto ad un mondo, quello degli adulti, che non gli piaceva più… Ma lui piaceva a tanti suoi “colleghi” più giovani e meno famosi, che hanno tratto grande ispirazione dalle sue opere: a cominciare dai disegnatori spagnoli Rubén Pellejero e Juan Diaz Canales, che hanno accompagnato i visitatori della mostra in diverse visite guidate.
E da questo “videoracconto” di se stesso, ho scoperto anche il perché del nome Corto Maltese: “corto” in spagnolo significa “svelto” e “furbo”, mentre il Maltese è preso…in prestito dal film “The Maltese Falcon” (1941) di John Huston, con Humphrey Bogart. E Corto Maltese “suona” proprio bene…
Dopo il grande successo della mostra di sei anni fa al Musée des Confluences – che riguardava tutta la sua produzione artistica, compresi altri personaggi come Asso di Picche e Sgt. Kirk – Lione ha accolto nuovamente Hugo Pratt, stavolta grazie all’iniziativa dell’Istituto Italiano di Cultura, che nei mesi scorsi ha presentato questa mostra in altri luoghi, a Pola (Croazia) e a Valona (Albania).
Naturalmente, dopo aver visto questa mostra, viene voglia di chiedere a Hugo Pratt di disegnare e scrivere nuove avventure per Corto Maltese…
Sarebbe proprio bello.
Per tutte le informazioni e le novità su Corto Maltese: www.cortomaltese.com