E adesso arrivano addirittura i “caschi blu” della cultura: un’autentica task force europea a tutela del patrimonio
artistico e culturale dell’Italia e di tutti i paesi dell’Unione Europa, soprattutto in caso di calamità naturali e attacchi terroristici. L’idea è del nostro ministro della cultura, Dario Franceschini (in una delle rare occasioni in cui si nota la sua presenza), accolta splendidamente dall’Unesco: e il pensiero non corre soltanto ai piccoli grandi scandali di casa nostra (la sporcizia di Roma “celebrata” sui giornali di tutto il mondo e Pompei che cade a pezzi o è chiusa per riunione sindacale…), ma anche ai grandi drammi storici ed architettonici del nostro tempo, come il caso del sito archeologico di Palmira, in Siria, messo in pericolo dai terroristi dell’Isis e delle statue del Buddha distrutte dai talebani in Afghanistan nel 2001. I “caschi blu” della cultura interverrebbero nei casi di segnalazioni di attacchi per mettere in sicurezza le opere d’arte e i reperti oppure, nella fase successiva, per iniziare subito le operazioni di salvataggio e ricostruzione dei patrimoni danneggiati e a rischio.
C’è anche un altro progetto che parte dall’Italia e di cui si discute in questi giorni alla conferenza dei ministri della cultura all’Expo: l’istituzione di una scuola internazionale sul patrimonio culturale, post laurea, che sarà aperta fra un paio d’anni per ospitare studenti che, da tutto il mondo, vorranno approfondire in Italia le loro conoscenze tecniche su restauro, archeologia, storia dell’arte e architettura. Questo per dimostrare, a chi ancora non ne è convinto, che “la cultura dà anche da mangiare”.