Lo volete un piccolo reportage sull’Isola di Malta? A me è piaciuta molto, a mia moglie meno, forse perchè la giudica sporca. Però io credo che sia riduttivo giudicarla cosi: altrimenti bisognerebbe dire anche di Roma che è sporca. Invece, per fortuna, c’è di più. Certo Malta non è un’isola dove si può pensare di andare per almeno una settimana solo a prendere il sole: bisogna girare, girare, girare, gambe e zaini in spalla. Con gli autobus turistici, con i bus di linea (tantissimi ed efficientissimi!), con una macchina a noleggio o persino con uno scooter. Poi bisogna essere un po’ amanti del rischio: del rischio di farsi male, in particolare, a causa delle spiagge fatte quasi esclusivamente di pietre e di scogli (anche a Gozo e Comino, le due microisole maltesi). Quindi, quando alla fine trovate una spiaggia finalmente di sabbia (vedi foto: a Golden Bay, nel nord dell’isola), tenetevela stretta per un paio di giorni. E poi riprendete a visitare, tanto si fa in fretta: Malta è grande 25 volte meno della Sicilia e ha meno della metà della popolazione di Torino (nemmeno 400 mila abitanti in tutto)! La nazione più piccola di tutta l’Unione Europea! Non si può certo pretendere che abbia una forte nazionale di calcio, no? Visitate, amici, visitate: forse imparerete qualche parola di maltese (“Grazzi” vuol dire grazie, ma il resto sembra arabo), forse imparerete qualche parola di inglese grazie ai tanti corsi di lingua presenti, scoprirete la deliziosa capitale Valletta, con i suoi palazzi dedicati ai Gran Maestri dei Cavalieri di Malta, scoprirete il lungomare e le baia di Sliema, Bugibba, St. Paul, St.Julian, il palazzo più alto di Malta (un Hotel Hilton) e la pizzeria più antica, dove si può mangiare una buona napoletana con meno di 20 euro in due: in generale, infatti, Malta è un po’ meno cara dell’Italia. Per una pinta di birra locale, la Cisk, ve la cavate con 2 euro e 50. Poi, con tutti i turisti che hanno (un milione e mezzo all’anno, il 70% italiani: nulla in confronto ai dieci milioni di turisti di Maiorca, ad esempio), potrebbero anche sistemare qualche palazzo e qualche hotel diroccato e decadente, ma in fin dei conti sono isolani, no? Se la prendono comoda. E fanno bene. Qualche gru, però, all’orizzonte c’è. Erano poveri pescatori, stanno diventando benestanti. Ma anche loro hanno il problema degli immigrati alle porte e la Libia, se guarda la carta geografica, è davvero ad un passo. Tanti gli italiani, dicevo: che ci vengono in vacanza (i siciliani da Catania ci mettono 20 minuti di aereo), ma che ci lavorano pure, soprattutto nel settore alberghiero, in special modo nelle reception degli hotel. E ci dicono che in inverno a Malta fa un po’ freschino, soprattutto nelle case, che non sono dotate di riscaldamento. Vabbè, un piccolo dettaglio: cosa volete che sia? Intanto, in un’estate infuocata, noi a Malta ci siamo beccata una settimana di buona fresca arietta di mare. Mica male. Gli italiani che vivono li dicono anche che va di moda il Capodanno festeggiato a Malta: forse avrò l’occasione di verificarlo. E chissà che i Gran Maestri non decidano di nominarmi Cavaliere di Malta Honoris Causa. In fin dei conti, il portamento nobile ce l’ho già, non trovate?