CARNE ROSSA: CONSUMARE CON MODERAZIONE

La notizia che sembra aver sconvolto tutti, soprattutto i carnivori, è in realtà la scoperta dell’acqua calda: le carni rosse lavorate non fanno tanto bene alla salute, anzi, avrebbero un’incidenza cancerogena sull’insorgere dei tumori (in questo caso all’apparato digerente) pari all’eccessivo consumo di sigarette o, addirittura, all’amianto. Non sono un esperto, e quindi mi dovrei fidare degli esperti dell’agenzia dell’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) che hanno compiuto questa indagine sulla carne, trasmettendoci il loro nefasto messaggio: la carne uccide. Sul web si è scatenato un vero putiferio: i carnivori che annunciano che continueranno tranquillamente a mangiare carne (vi consiglio www.braciamiancora.com)Panini-insaccati_o_su_horizontal_fixed, i vegetariani e i vegani che gongolano dicendo “Io lo sapevo”, i produttori di carne che inveiscono del tipo “ci vogliono rovinare”, i buontemponi che fanno caricature di confezioni di wurstel con su scritto “il wurstel uccide”, come se fosse un normale pacchetto di sigarette. Forse, come sempre, la verità sta nel mezzo: la carne rossa lavorata (quindi, soprattutto gli insaccati) non fa bene? E allora cerchiamo di non mangiarne troppa, solo un paio di volte alla settimana. I nutrizionisti sanno da anni che la tendenza è questa: riduciamo (all’osso) la carne rossa, ma non criminalizziamola. Lo sapeva anche James Bond, che in un film di 30 anni fa (“Mai dire mai” con Sean Connery), spedito in un centro di riabilitazione, si vide imporre una rigida dieta per restare in forma…”Troppi radicali liberi”, gli disse il suo superiore. Che, a un Bond sorpreso, spiegò cosi: “Sono delle tossine che distruggono il corpo e il cervello, provocate da troppa carne rossa e troppo pane bianco. Nonchè troppi Martini”. E 007, serafico, ribattè da par suo: “Farò a meno del pane bianco”.
Questo per dire che lo sapevamo già che la carne rossa non fa benissimo (eufemismo!): ma da qui all’allarmismo sicuramente scattato ce ne passa, eccome. E ci saranno conseguenze anche economiche: per questi primi giorni, c’è da scommettere un crollo negli acquisti e nei consumi della carne, persino della tanto apprezzata bresaola della Valtellina…e poi? E poi, forse, tutto finirà nel dimenticatoio. E sarebbe un grave errore. Ricordiamoci di questa ricerca: e riduciamo veramente il consumo di carne. Lo farò anch’io, che sono un carnivoro assolutamente convinto, un amante di prosciutto, mortadella e salame. Ma alla salute ci tengo. E da qualche tempo ancora di più, dopo aver perso un amico per un cancro all’intestino. E dopo essermi avvicinato ad un modo più intelligente e più sano di fare la spesa e di acquistare i prodotti al supermercato. Basterà per campare 100 anni? Temo di no, purtroppo. Non dimentichiamoci, infatti, che le brutte malattie – statistiche alla mano – colpiscono anche chi non fuma, chi non beve, chi non mangia carne. Purtroppo il veleno è tra di noi, nel cibo, nella terra, nell’acqua, nell’aria. Mi viene sempre in mente il grande scrittore Tiziano Terzani, 30 anni da vegetariano, una vita all’orientale per morire con il più classico e tremendo dei mali occidentali. Al di là di tutto, credo che una riflessione seria, molto seria, su quello che noi mangiano tutti i giorni sia assolutamente doverosa e si imponga anche alle istituzioni. Ma i primi a preoccuparcene dobbiamo esserne proprio noi stessi. Ogni giorno.