IL DIO (DEL CINEMA) ESISTE!

BRUXELLESUna volta tanto, il titolo italiano “Dio esiste e vive a Bruxelles” è meglio dell’originale “Le tout nouveau testament” (Il Nuovo Nuovo Testamento) e il film franco-belga-lussemburghese di Jaco Van Dormael merita il meglio. Una pellicola geniale, surreale, toccante, poetica e al tempo stesso provocatoria e irriverente. Gli argomenti che tratta? Tutti quelli scottanti: la Vita, la Morte, Dio (e la mancanza di Dio), la Famiglia. La trama è semplice quanto affascinante: a Bruxelles, sotto un’eterna pioggia, vive un Dio cattivo, violento e che – con il suo computer – si diverte a fare del male agli altri, un Dio negativo interpretato da un Benoit Poelvoorde veramente e magistralmente insopportabile, al limite del barbonesco, La moglie lo subisce passivamente, un figlio è già scappato di casa ed è finito…in croce, ora tocca alla figlia di 10 anni, di nome Ea, ribellarsi al padre e alle cattiverie del mondo. Prima di fuggire alla ricerca dei suoi sei apostoli (tra questa spicca una matura e sempre affascinante Catherine Deneuve), la bambina (la straordinaria Pili Groyne, classe 2003) blocca il computer del padre “divino” e manda a tutti un sms con la loro data di morte. Poi fugge attraverso una lavatrice…Adesso che tutti conoscono l’ora della loro fine, per tutti la prospettiva di vita cambia diametralmente, a tal punto che tutte le guerre in tutto il mondo vengono sospese. Poi, su una spiaggia con un cielo colorato, in uno dei giorni da Giudizio Universale, l’orologio del tempo si ferma e torna indietro, cancella gli sms e i conti alla rovescia di ciascuno di noi e tutti torniamo alla nostra vita di tutti i giorni, fatta di felice o infelice incertezza. Quasi un finale da “E vissero tutti felici e contenti”. Tutti, tranne Dio, sempre più irascibile…

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