CI VORREBBE UNA PRIMAVERA NORD-COREANA…

Mi sembrava che nel mondo avessimo già abbastanza rogne, per cui trovo particolarmente fastidiosa la presenza di questo dittatore nord-coreano dalla faccia di bamboccio, tale Kim Jong Un, che decide di iniziare l’anno nuovo con il test di una bomba ad idrogeno, se non atomica. E, allora, la domanda è questa: lo prendiamo sul serio o lo prendiamo solamente a calci nel culo? La potenza militare nei nord-coreani, a parte questo esperimento, sembra una barzelletta, se confrontata a quelle delle grande potenze. Eppure. Eppure urge sempre diffidare dalle pazzie di un dittatore che sembra davvero uscito, anche nel modo di vestire, da un film di 007, nel ruolo – ovviamente – del cattivo della “Spectre”. Ma questa è la realtà, in un periodo storico in cui ne abbiamo già abbastanza degli arabi (i terroristi, intebambocciondo) sparsi ormai in ogni dove. Pyongyang, la capitale della Corea del Nord, dev’essere una città di una tristezza mortale, dominata da questo dittatore che non è meglio, ma forse è peggio, del padre che lo precedette. Un paese dove tutti gli uomini debbono pettinarsi come il loro dittatore (un look che grida vendetta!), un paese che consiglia agli anziani di restare in casa per evitare di rovinare l’immagine nel mondo (quale immagine?). un paese nel quale se passi davanti alla venerata statua del dittatore-padre e non ti inchini (pure gli stranieri), arriva la polizia e rischi il carcere. E ora pure la bombetta… Se le grandi potenze non fossero faticosamente impegnate altrove, a risolvere problemi che personalmente mi fanno molta più paura di un bulletto coreano, sarebbe già arrivato il momento di dargli una bella lezioni e di rimetterlo al suo posto. Soprattutto per salvare i poveri nord-coreani, che sono persino costretti a fare finta di esultare per un esperimento di bomba pseudo-atomica. Come ha detto il primo esule uscito vivo da un terribile lager di Pyongyang, “serve una primavera nord-coreana”. Sboccerà?