Non ho avuto nemmeno il tempo di scrivere qualcosa sulla terribile disgrazia dei due treni che si sono scontrati su quel maledetto binario unico in provincia di Bari (Dio, dove sei?), che incombe subito una notizia anche più terribile: l’ennesima strage di matrice terroristica islamica, la sera del 14 luglio, sul lungomare di Nizza. Un camion guidato dall’autista-assassino, l’ennesimo Mohamed dei nostri giorni malati, lanciato a folle velocità contro la folle di turisti, poi raffiche di mitra, un attentato mirato, organizzato con struttura militare, pianificato nei minimi dettagli, in una data simbolica – Festa Nazionale in Francia -, distruggendo 84 vite incolpevoli e innocenti (tanti bambini), senza badare a nazionalità e religione. Una follia omicida che ci portando verso il baratro della rassegnazione. E l’immobilismo dei Grandi della Terra è altrettanto terribile. Ma poi ci domandiamo: come facciamo, in concreto, a fermare questi bastardi? Più li bombardi (poco, a dire il vero, e pure con un certo inspiegabile ritegno) e poi loro fanno attentati. Fino a quando? Fino a quando reggeremo questa sfida che, se non cambia tutto, ci vedrà sicuramente soccombere? E adesso cosa facciamo? Ci chiudiamo in casa e non andiamo più da nessuna parte per paura dei terroristi? E’ così che la vediamo la nostra vita? O, peggio, arriveranno anche nelle nostre città, anche nei nostri paesi, i tagliagole con le loro camionette della morte? Se non vogliamo ridurci cosi, è ora di darci una mossa. Una volta per tutte.