ISTANBUL, L’ATTENTATO DI CAPODANNO. E IL 2017 COMINCIA MALE….

Un’altra volta, l’ennesima volta. Un altro atto terroristico, con la firma dello Stato Islamico. La tragedia di Istanbul, dove nel night club “Reina” hanno trovato inaspettatamente la morte 39 persone, ricorda da troppo vicino l’attentato di Parigi, al Bataclan. Un’azione criminale e animale, ai danni di uomini e donne, ragazzi e ragazzi, che in una città sempre più tormentata come Istanbul e in un paese sempre più dilaniato come la Turchia stavano soltanto cercando un refolo di spensieratezza, per qualche ora, nella notte di Capodanno. Nei pochi siti internet non oscurati dal governo turco, ho visto foto raccapriccianti: corpi a terra, uno addosso all’altro, sanguinanti, senza vita, senza pietà, passati in un attimo dall’effimera felicità all’abisso della morte.
Il 2017 è iniziato male, malissimo, con la “solita” strage di innocenti, assassinati in nome di chissà quale Dio, di chissà quale religione, di chissà quale orizzonte virtuoso, di chissà quali interessi….
A colpirmi, però, è stato anche il nostro atteggiamento di noi occidentali: un attentato in Turchia – ormai sono tanti, all’ordine del giorno – non vale lo stesso effetto emotivo di un attentato a Parigi, a Bruxelles e a Berlino. Purtroppo, l’assuefazione – anche al peggio – esiste e noi ci siamo incredibilmente abituando al peggio. Ma, terribile a dirsi, non sono in pochi quelli che pensano che la Turchia paghi a caro prezzo la propria ambiguità politica, il proprio atteggiamento voltagabbana in Siria, prima contro Assad e Putin, ora al fianco del dittatore siriano e dello Zar di Mosca, insieme contro i “ribelli” che voglio scacciare Assad, dalla devastata Aleppo come dal resto del paese. E poi ci sono gli oppositori interni, i curdi...ma che colpe hanno i poveri uomini, donne, ragazzi e ragazze del “Reina” se Erdogan combina tutto e il contrario di tutto, auto-colpo di stato compreso? Ormai la Turchia, lo dice chi ci vive e chi non ci vuole più vivere, è diventato un luogo pericoloso. E non solo per colpa del terrorismo. Da una Turchia europea, ad un passo dall’ingresso nell’Europa Unita, fino ad una Turchia integralista e ben poco integrata in quella porzione di Europa che si affaccia all’Asia, e viceversa. Ma turchia-istanbul_attackil vero problema, oltre ai folli killer reclutati dall’Isis in giro per il mondo, Cina inclusa, sono i Grandi della Terra: da questa parte del mondo, oltre al Califfo, banchettano solo i già citati Erdogan e Putin, con un clamoroso doppio vuoto: quello lasciato dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. Confidando ben poco nel nostro Vecchio Continente troppo preso dalle sue beghe finanziarie, ci rimane solo una speranza: quella del nuovo presidente americano Donald Trump. E va a finire che dobbiamo sperare che sia lui (insieme all’amico Putin?) a risolvere una volta per tutte il problema Medio-Oriente. La vedo francamente dura, anche per Trump, l’Uomo Forte. Ma qualcosa bisogna pur farlo, per impedire altri Bataclan, altri Reina e chissà quanto sangue ancora innocente….