I QUATTRO ANNI DI PONTIFICATO DI PAPA FRANCESCO

Papa Francesco arriva a Carpi e a Mirandola proprio nel 12esimo anniversario della morte di Papa Giovanni Paolo II, scomparso alla sera del 2 aprile 2005. Dopo il pontificato di Papa Benedetto XVI, soltanto una figura carismatica come Papa Francesco poteva guadagnarsi un posticino nel cuore dei fedeli, proprio accanto a Wojtyla.
La fumata bianca che porta Jorge Maria Bergoglio, allora 76 anni, in Vaticano arriva la sera del 13 marzo 2013, sono passati poco più di 4 anni: è il primo Pontefice americano e il primo gesuita. Arrivato, come disse lo stesso Francesco, “quasi dalla fine del mondo”. Dall’Argentina, dove era stato fino ad un attimo prima dell’elezione vescovo di Buenos Aires, con un passato da provinciale dei gesuiti argentini durante la dittatura militare.
Un Papa giunto a Roma quasi dalla fine del mondo, ma con un nonno piemontese, Giovanni, originario di Portacomaro, in provincia di Asti.
E con Papa Francesco, così simpatico, così alla mano, cosi moderno, rifiorisce l’entusiasmo dei fedeli.
Il primo viaggio lo compie in luglio, a Lampedusa, perno attorno al quale ruota il suo atlante apostolico, “attento alle periferie geografiche ed esistenziali”.
L’incontro a Castelgandolfo è storico: i due Papi. Non era mai accaduto prima. Papa Francesco e il papa emerito Benedetto XVI. Il loro rapporto è molto buono: Bergoglio definisce Ratzinger “il nonno saggio”. La prima enciclica di Papa Francesco, Lumen Fidei, è un testo per lo più ereditato da Benedetto XVI.
La parola chiave del Pontificato di Francesco è Misericordia. Vi dedica un Giubileo straordinario, aperto per la prima volta non a Roma, ma in periferia: a Bangui, nella Repubblica Centrafricana.
Altre parole chiavi: ponti, non muri. Nel 2014 Papa Francesco ha pregato sul muro che divide Palestina e Israele. Nel 2016 ha celebrato la Messa vicino al muro che, in parte, separa già Stati Uniti e Messico.
Con Laudato si’, Francesco firma la prima enciclica ecologica e sociale: l’uso delle risorse naturali, la difesa dell’ambiente, persino la finanza che rischia di uccidere.
Nel 2015, Papa Francesco deve vedersela con Vatileaks2, una fuga di notizie e di documenti riservati dal Vaticano. “Un atto deplorevole che non aiuta”, commenta Bergoglio. Che ha il suo bel daffare nel suo percorso di riforma della Curia, ma sulla sua strada – oltre a numerosi scandali legati alla pedofilia – incontra anche quelle che lui stesso definisce “malevoli resistenze”.
Papa con il cuore e con la diplomazia: abbraccia il patriarca di Mosca, i valdesi, gli anglicani, commemora Martin Lutero, visita l’Africa, la Corea, fa riappacificare persino Usa e Cuba.
Papa per le famiglie, per i giovani, per le donne. Nel 2016 esce l’esortazione Amoris Laetitia (per gli sposi cristiani ma anche per i fedeli laici): tanti consensi, ma anche molte critiche. Sprona i più giovani a non guardare la vita dal balcone e a inseguire grandi sogni. E dice: “La Madonna è più importante degli apostoli. Non si può capire una chiesa senza donne”. E inaugura una commissione sul diaconato delle donne.
Dopo addirittura un film su di lui, nel marzo di quest’anno Rolling Stone lo incorona personaggio dell’anno con il titolo in copertina, Papa Pop.
Ma Papa Francesco è molto di più.

Papa Francesco in copertina su Rolling Stone – DA A. MAJOLI