PAPA FRANCESCO, IL RIVOLUZIONARIO DELLA COMUNICAZIONE

A qualche settimana di distanza dalla visita di Papa Francesco a Carpi e a Mirandola, nei luoghi del cratere del terremoto di cinque anni fa in Emilia, che io ho seguito per conto dell’emittente modenese per cui lavoro, TvQui, mi sento di dire: “Abbi cura di te, caro Francesco”. Confesso sì di chiamarmi Cristiano di nome e di essere nato il 25 dicembre (vero!), ma confesso altresì di non essere affatto un buon cristiano e neppure un bravo praticante. Quindi non sono di quelli che si sono esaltati a priori per l’elezione dell’arcivescovo di Buenos Aires, Jose Maria Bergoglio. Eppure bisogna ammettere che Papa Francesco ha cambiato – anzi, rivoluzionato – il modo di comunicare della Chiesa: ho visto con i miei occhi il Pontefice concedersi ad una marea di fedele armati di telefonino e pronti ad immortalare una foto con il loro idolo assoluto (molto di più di una rock star, sicuro). Ad un certo punto, addirittura, uno dei fedeli stava per scattare il selfie con il Papa, poi si è accorto di essere controsole, la foto sarebbe venuta male, nessuno avrebbe riconosciuto il signore vestito di bianco fotografato di fianco a lui: e allora, sapete cosa si è inventato? Ha chiesto gentilmente al Papa di girarsi dall’altra parte, a favore di luce, senza il sole in faccia. E Francesco, come se fosse un suo vecchio amico, ha obbedito, ha sorriso e si è fatto fotografare come se niente fosse. Un grande!Provate a farlo con un attore, un cantante e un calciatore: probabilmente vi manderà a stendere! Ecco, dunque, una delle grandezze di Papa Francesco: sembrare davvero “uno di noi”. E questo atteggiamento, da Pontefice della porta accanto, gli fa guadagnare molti più consensi che qualsiasi enciclica. Poi, naturalmente, attendiamo anche quelle, in grado di cambiare davvero il volto della Chiesa. Nonostante le “malevole resistenze” (parole sue) che ha incontrato e che sta incontrando. Ma noi facciamo il tifo per lui.
Il viaggio del Papa continua: il 1° ottobre tornerà in Emilia, con la visita a Bologna. Ma un viaggio impegnativo lo attende a fine aprile, al Cairo. quasi all’indomani della “domenica delle salme” nelle chiese cristiane d’Egitto. Una visita pastorale significativa, ma pericolosa. E ci viene nuovamente da dire: “Abbi cura di te, caro Francesco”.