Sembra essersi finalmente placata la bufera scatenata dal caso-Anna Frank. Purtroppo, non stiamo parlando della Storia, ma semplicemente di una brutta storia: un gruppo di ragazzotti, tra cui anche diversi minorenni (pensate un po’), sedicenti ultras della Lazio, hanno sparpagliato in giro per Roma degli adesivi con la foto di Anna Frank con la maglia della Roma. Per chi non lo sapesse. Anna Frank (si legge cosi, non Frenk, come qualche genio della comunicazione crede) è entrata, suo malgrado, nei libri di storia e di scuola per il suo “Diario”, il racconto di una ragazza di Amsterdam, travolta dalle leggi razziali di fine anni Trenta e – a causa delle sue origini ebree – e deportata nel campo di concentramento di Auschwitz e poi a Bergen Belsen. dove vi trovo’ la morte a nemmeno 16 anni.
Questa frangia della tifoseria laziale, da sempre improntata verso la destra politica piu’ estrema, in un impeto di elevata ignoranza culturale e storica, ha pensato cosi di abbinare la tragica fine di Anna Frank con quella che, secondo loro, dovrebbero fare gli “odiati” rivali romanisti.
Lo sdegno, potete immaginarlo, del mondo del calcio e non solo è stato enorme, con qualche caduta di stile e di ipocrisia, denunciata – pur non volendo – dal presidente della Lazio, il non raffinatissimo Lotito Claudio, che è stato beccato a dire “Annamo a faì ‘sta sceneggiata”, poco prima di una visita “di scuse” di una delegazione laziale al ghetto di Roma. Tutti sdegnati, tutti indignati. Ma l’ignoranza culturale e storica di queste poche zecche di tifosi beoti hanno, involontariamente, ridato fiato al libro di Anna Frank – che tutti dovremmo leggere, se già non l’abbiamo fatto – e fatto scoprire la storia della ragazzina di Amsterdam a chi proprio non ne aveva mai sentito parlare.
Quasi quasi bisognerebbe fare loro un applauso per lo “sforzo culturale”.
Ma non esageriamo.
In tutto questo, s’intende, denuncio con forza la stupidità di questi pseudo-tifosi, che ora avranno giustamente le loro brutte rogne davanti alla legge. Anche perché rischiano di creare pericolosi imitatori: qualche giorno dopo i fattacci di Roma, infatti, l’adesivo di Anna Frank è comparso in Germania con la maglia dello Schalke04, distribuito dagli storici rivali del Borussia…
Personalmente, trovo l’episodio una “inquietante ragazzata”, senza volerlo minimizzare, ma meno grave del caso dei fantocci appesi dentro al Colosseo, come accaduto a Roma qualche mese fa, sempre per opera dei “geniali” laziali ai danni dei “poveri” romanisti, ormai regolari vittime degli sfottò capitolini. Il grave, in quel caso, sta pure in questo: ma quelli che dovrebbero controllare il Colosseo dov’erano, che se non si sono accorti di niente? O hanno fatto apposta a chiudere entrambi gli occhi?
E poi il solito dilemma: è il calcio ad essere marcio? O l’intera nostra società?
Voglio chiudere con una nota di ironia, se me la consentite: la figurina Panini di Adolf Hitler con la maglia della Lazio, che allego a questo articolo.
Secondo me, un capolavoro di ironia.
Non prendetevela, amici laziali: ma chi di fascismo ferisce, prima o poi, di Fuhrer perisce.
Almeno in figurina.