“MA DORME?”

La domanda più ricorrente di questi primi giorni da “giovane papà” (si fa per dire) che mi sento porre un po’ da tutti è la seguente: “Ma dorme?”
Il riferimento, ovviamente, è alla vita notturna di Santiago Tassinari, figlio primogenito del sottoscritto.
Beh, che devo rispondere? Rispondo così: “Dorme molto di giorno e poco di notte“. Ed è la verità.

Io e mia moglie – che svolge, naturalmente, il compito più impegnativo – ce la stiamo mettendo tutta e dopo un paio di notti tremebonde (non la prima, piuttosto la seconda!), abbiamo trovato alcune tecniche piuttosto utili per farlo addormentare. A cominciare dall’andare a dormire presto, subito dopo la puntata imperdibile di “Un posto al sole”. Così, dopo una poppata e una fiction, il pupo dorme almeno fino a mezzanotte. Poi, per non disturbare troppo i vicini (peccato, abbiamo di che vendicarci!), a mezzanotte arriva un’altra poppata e un’altra ronfatina, necessariamente nel lettone di mamma e papà, con papà fatto – però – sloggiare in cameretta perchè…russa!

Del resto, nel 99,9% dei casi in cui Santiago e – credo – ogni bimbo di meno di un mese di vita piange, significa che ha fame, e allora è sempre mia moglie che si occupa del rancio, ad intervalli più o meno regolari, inframmezzati da qualche mezz’oretta di sonno qua è là, per arrivare fino alle 6 o alle 7 di mattina, cioè al momento della colazione, nostra e del Tasso junior.
E’ normale, dai“, dicono tutti, anche quelli che non hanno mai fatto nemmeno gli zii. “Poi sarà anche peggio…vedrai quando ti chiederà il motorino...”.
Per fortuna c’è ancora tempo.
Per adesso ci godiamo Santiago così com’è, bello e “ciangolino”.