di Luca Colantoni, Euronews
Era il 26 agosto del 1978. Sono passati 40 anni dal giorno in cui veniva eletto Papa l’allora Patriarca di Venezia Albino Luciani. Giovanni Paolo I rimase in carica soltanto 33 giorni, ma le cronache insegnano che ogni Papa ha la sua personalissima storia, il proprio modo di intendere il ruolo che il Conclave gli impone, la propria umiltà. In questo caso la stessa Humilitas che lui volle scritta nel suo stemma papale.
Similitudini. 40 anni dopo appaiono molto evidenti i punti di contatto tra Giovanni Paolo I e Papa Francesco e non solo per il chiedere alle persone di non dimenticarsi di pregare per il Papa.
Mai successo, ad esempio, che un Pontefice si esprimesse in prima persona abbandonando quel vetusto plurale maiestatis che ergeva tra Santa Sede e Fedeli una barriera definitivamente polverizzata da Bergoglio con le sue telefonate a casa della gente. Ma ancora, la tenerezza, le accortezze verso gli ultimi che non riescono ad avere voce. .
Papa Francesco lo scorso anno lo ha proclamato venerabile e tra le prove raccolte c’è anche la testimonianza scritta resa dal papa emerito Benedetto XVI. La prima volta nella storia che un papa testimonia per la beatificazione di un altro Papa. Ed eccolo il filo conduttore che si espande. Da Bergoglio a Ratzinger fino a tornare indietro a Giovanni Paolo II. Un filo conduttore che si riassume con una sola parola: cambiamento.
Quella voglia di cambiamento ora normale che pero’ 40 anni fa all’interno della Chiesa fece diventare il Papa Timido, Albino Luciani l’uomo giusto, ma forse nel momento sbagliato.