Ecco la mia opinioni sulla vicenda delle ventilate chiusure domenicali di negozi e centri commerciali.
DOMENICA mattina mi sono alzato e ho deciso di fare una passeggiata fino all’edicola, ma putroppo era chiusa. Poco male, mi sono detto, andrò a leggere il giornale al bar. Giunto di fronte al bar l’ho trovato chiuso. Dopo aver girovagato un po’, sono tornato a casa. Mia moglie mi ha detto: “visto che sei qui, porta tuo figlio al parco, che vuole fare un giro sul trenino”. Dato che era una bella giornata, ho accettato di buon grado. Una volta giunto alla giostra l’ho trovata chiusa, la giostraia sarà stata a casa con la sua famiglia. Mio figlio però non l’ha presa bene, e ha iniziato a piangere. Per consolarlo le ho promesso un gelato, ma anche la gelateria era chiusa, le commesse della gelateria forse erano a casa coi famigliari. Con mio figlio ormai isterico sono tornato a casa, dove mia moglie mi ha rimproverato per lo stato del bambino. Mentre mi isolavo guardando Facebook, mia moglie ha riportato il piccolo alla calma, ma per farlo ha bruciato il pranzo. “Poco male dai” ho detto per riparare al danno “andiamo a mangiare al ristorante”. Arrivati al ristorante l’abbiamo trovato chiuso, le cameriere dovevano stare con la propria famiglia. Giusto, siamo tornati mestamente a casa, e abbiamo mangiato in silenzio un po’ di insalata di riso.
Il pomeriggio andrà meglio, mi sono detto, c’è la partita. Ma una volta accesa la tv, un comunicato mi ha informato che la partita non sarebbe stata trasmessa, perchè gli operatori la domenica non lavoravano. L’ora mi consentiva di raggiungere lo stadio, così mi sono avviato speranzoso. Giunto di fronte alla biglietteria l’ho trovata chiusa, un cartello informava che i tagliandi erano in vendita solo fino a sabato. Frustrato, stavo per inveire quando ho visto che comunque anche chi aveva il biglietto si assiepava davanti allo stadio chiuso. Stewart e addetti ai cancelli erano tutti a casa con le proprie famiglie per godersi la domenica. Sono rientrato a casa, dove ho trovato mio figlio e mia moglie molto abbattute perché in tv c’erano solo programmi registrati, visto che nessun impiegato nelle telecomunicazioni era al lavoro, così per salvare la giornata ho proposto di andare al cinema. Rinfrancati ci siamo recati al multisala più vicino, ma l’abbiamo trovato chiuso. Le cassiere erano probabilmente a casa a godersi la domenica in famiglia. Abbiamo girovagato per il centro dove tutto era chiuso, mio figlio piangeva disperato, mia moglie mi rimproverava per non essere andati in montagna a passeggiare fra i sentieri del Cai (che sono sempre aperti). Fra il frignare e il brontolare non ho più retto e ho avuto una crisi di panico. Mi hanno portato all’ospedale, quello sì che era aperto.