Fu il giornalista della Gazzetta dello Sport, Massimo Della Pergola, a inventare nel 1946 il “sogno italiano”: il Totocalcio e quella schedina che, per decenni, ha fatto sognare milioni di italiani. L’attuale governo-Conte, con la legge di Bilancio, l’ha cancellata, annunciando una riforma. Il Totocalcio è ormai diventato un gioco marginale. Troppa la concorrenza di Gratta e Vinci, Lotto e scommesse on-line.
Quell’1-X-2 era davvero un rito, soprattutto nei primi anni del Dopoguerra, un modo per sognare di cambiare vita, come perfettamente raccontato nel film “La Domenica della Buona Gente” (1953), con Renato Salvatori e Sophia Loren. Una storia d’amore all’ombra di una partita di calcio (Roma-Napoli) e di una fortunata vittoria al Totocalcio…
Questo, il passato. E il futuro?
La riforma prevede l’aumento del montepremi, visto che proprio le scarse probabilità di vincita legate all’alta difficoltà della giocata sono alla base del declino del Totocalcio: l’ultimo concorso ha visto 714 vincite da appena 407 euro ciascuno, “quote popolari”, come si diceva una volta, spiccioli che non interessano più quasi a nessuno. In futuro le vincite saranno molto più alte. Il montepremi passerà dal 50 al 75% della raccolta e cambierà la formula di gioco. Niente più 12, 13 e 14, Totogol e quant’altro: ci sarà un unico nuovo prodotto di gioco, ma sempre legato al calcio. Resta da vedere cosa ne penseranno gli scommettitori.
Io, comunque, resto legato a quella domenica 11 marzo 1990, quando – insieme all’amico Cristian – vinsi per la prima e unica volta al Totocalcio: un 12 da 400mila lire (diviso due, s’intende, quindi 200mila lire a testa). Peccato che il 13 valesse 20 milioni, sarebbe stato un bel gruzzolo da spartirsi. Tutta colpa di un Lazio-Atalanta, che fini’ 4-0, mentre noi avevamo scommesso sul pareggio.
Peccato per i soldi sfumati, ma volete mettere la soddisfazione di aver finalmente vinto qualcosa?