di Claudio Visani (Globalist.it)
“#poveraeuropa: nessuna posizione comune, neanche un documento comune di condanna della Ue per l’invasione turca del Kurdistan siriano.
Patetico Di Maio che dice “ora l’Europa parla con una sola voce”.
Ogni paese dovrà decidere in autonomia sul blocco delle esportazioni di armi a Erdogan. Che poi sarebbe solo una decisione simbolica perché Erdogan ha gli arsenali pieni delle armi fornite dall’Occidente con le quali sta massacrando i curdi, occupando una fetta di territorio di un altro paese, la Siria, e uccidendo i giornalisti per tenerli lontani dalla scena.
Morale: nessuno vuole fermare Erdogan. Se lo volessero fare la Nato dovrebbe decidere subito una “no fly zone” su quell’area, ma la Turchia è membro di peso della Nato quindi nisba. E si dovrebbero decidere dure sanzioni economiche. Ma gli affari sono affari e i soldi non hanno odore, neanche quelli che arrivano all’Italia, terzo partner commerciale, dal dittatore turco.
Poi c’è il ricatto dei profughi che Erdogan minaccia di far arrivare in Europa. Vorrete mica che ci facciamo invadere per difendere i curdi?
Che brutto mondo”.