Per una volta, sono contento di essermi sbagliato.
Scrivo poche ore dopo aver visto Juventus-Atalanta, finita 2-2, bellissima partita in cui la Dea avrebbe meritato di vincere: solo due calci di rigori molto discutibili (con questo regolamento da “calciobalilla”) trasformati da Cristiano Ronaldo hanno impedito all’Atalanta di espugnare l’Allianz Stadium e di riaprire la corsa-scudetto, portandosi a meno 6 punti.
Poco male, resta la grande Atalanta – pre e post sospensione campionato da virus – e resta ora la grande occasione della Champions League: nella Final Eight di Lisbona, con partite secche, potrà dire la sua, a partire dalla sfida nei quarti di finale con il Paris St.Germain. E poi, non succede, ma se succede…
Dicevo, all’inizio, di essere contenti di essermi sbagliato.
Eh già, perchè più o meno due anni e mezzo fa, a dicembre 2017 mi invitarono sulla tv tematica del Lione per commentare (in francese, eh!) la partita di Europa League tra Atalanta e Lione: finì 1-o e, durante il commento del dopo partita, fui comunque magnanimo con i bergamaschi dicendo: “Per l’Atalanta questa avventura è straordinaria, anche perchè la prossima volta che farà le coppe europee sarà probabilmente tra dieci anni…”.
Azzeccatissimo, no? E invece l’Atalanta è andata in Champions, per due anni di fila (compreso il prossimo)…
Una figura di marmellata, come quella del mitico Eziolino Capuano che su Dries Mertens affermò: “Con il Napoli giocherà al massimo otto partite”. E, infatti, è diventato il miglior marcatore della storia del Napoli…
Succede, anche ai grande esperti di calcio, come me e come Eziolino.
P.s L’Atalanta mi scusi, i bergamaschi pure, naturalmente…
12Lug