Arriva il nuovo Captain America, gay e attivista dei diritti LGBTQ.
Davvero una svolta epocale, con l’uscita – prevista a giugno, in occasione del “Pride Month” – dei nuovi comic books dal titolo “The United States of Captain America”.
Nel suo viaggio, in giro negli Stati Uniti, per ritrovare lo scudo perduto, Captain America incontrerà diverse persone che, inspirandosi a lui, proteggono i membri delle proprie comunità.
Nel suo viaggio, in giro negli Stati Uniti, per ritrovare lo scudo perduto, Captain America incontrerà diverse persone che, inspirandosi a lui, proteggono i membri delle proprie comunità.
Tra questi c’è Aaron Fisher, un adolescente gay, paladino della comunità LGBTQ e di tutti i “fuggitivi e diseredati”, come è stato descritto dai suoi ideatori.Un prodotto editoriale “rivoluzionario” che la Marvel vuole regalare ai suoi fan, sostenendo apertamente i diritti delle LGBTQ. A disegnare le fattezze del nuovo Captain America ci ha pensato l’illustratrice transgender messicana, Jan Bazaldua: “Captain America combatte contro esseri molto potenti e salva il mondo quasi sempre, ma Aaron aiuta quelli che camminano da soli nelle strade con problemi che affrontano ogni giorno. Sono felice di aver dato vita a un personaggio apertamente gay, che combatte per le persone invisibili agli occhi della società”.
Lo stile del “Captain America of Railways” – l’altro nome di Aaron Fisher, che si riferisce, appunto, alle ferrovie dove spesso si rifugiano senza tetto o adolescenti in fuga – è molto “urban” e “metropolitan”: capelli rasati, cresta, salopette e Converse All star nere. Per lo sceneggiatore, Joshua Trujillo, l’ispirazione è arrivata pensando a tutti i giovani attivisti che, negli ultimi anni, lottano con coraggio per rivendicare i propri diritti in tema ambientale, sociale e politico. “Spero tanto”, ha spiegato Trujillo, “che questa storia ispiri le prossime generazioni di lettori”.E anche di cinefili, aggiungiamo noi, visto che ad Hollywood stanno già preparando il film…
Lo stile del “Captain America of Railways” – l’altro nome di Aaron Fisher, che si riferisce, appunto, alle ferrovie dove spesso si rifugiano senza tetto o adolescenti in fuga – è molto “urban” e “metropolitan”: capelli rasati, cresta, salopette e Converse All star nere. Per lo sceneggiatore, Joshua Trujillo, l’ispirazione è arrivata pensando a tutti i giovani attivisti che, negli ultimi anni, lottano con coraggio per rivendicare i propri diritti in tema ambientale, sociale e politico. “Spero tanto”, ha spiegato Trujillo, “che questa storia ispiri le prossime generazioni di lettori”.E anche di cinefili, aggiungiamo noi, visto che ad Hollywood stanno già preparando il film…