Scrivo proprio nei momenti-clou del giuramento-bis del presidente Mummiarella, che – pensate – resterà in carica, forse, fino al 2029, quando avrà 87 anni e potrebbe pure essere rieletto per un terzo mandato, che farebbe in totale 21 anni. Direi che ne bastano 14, no? Ne bastavano anche 7, sicuro.
Ovviamente, del giuramento di Mummiarella non me ne può fregare di meno.
Ovviamente, non ho guardato un solo nanosecondo delle dirette lecculiane dei grandi telegiornali nazionali: so già tutto quello che mi serve per giudicare l’infimo comportamento del Parlamento italico e dello stesso Mummiarella, che prima dice “basta basta basta” – guadagnandosi il mio rispetto, come aveva fatto un’altra nullità come Ratzinger, riabilitatosi soltanto con le dimissioni, probabilmente obbligate – e poi volta gabbana e dice di non “potersi sottrarre alle responsabilità e ai doveri cui è chiamato”.
No comment.
Certo fa comodo al governo-Draghi un presidentucolo così remissivo, una brava persona (e chi lo mette in dubbio?) ma un pessimo presidente, che firma qualunque decreto gli venga posto sotto il naso senza nemmeno leggerlo (come ci manca Kossiga!), il vero garante di questa cabina di regime-Covid.
Come tale, Sergio Mattarella, detto “Mummiarella”, non può essere il mio presidente.
E, visto il teatrino indecoroso delle ultime elezioni “raddoppiate” (prima Napolitano, ora Mummiarella), speriamo che un giorno si arrivi finalmente alla repubblica presidenziale: così, almeno, chi comanda lo decidiamo (nel bene o nel male, azzeccandoci o sbagliando) noi cittadini. E non 1000 parlamentari (1000: vi rendere conto?) che pensano solo ai loro oscuri interessi di bottega.
Arriverà quel giorno benedetto? Spero presto.
Foto “I Sarcastici 4”.
3Feb