Il famoso arco giallo di McDonald’s è destinato a sparire, almeno in Russia.
Il gigante americano del fast-food, infatti, ha messo in vendita tutte le sue attività in Russia; 850 ristoranti che danno lavoro a 62.000 persone.
McDonald’s ha sottolineato la crisi umanitaria causata dalla guerra, affermando che mantenere le proprie attività in Russia “non è più sostenibile, né coerente con i valori di McDonald’s”.
Lo scorso 9 marzo, l’azienda con sede a Chicago aveva annunciato la chiusura temporanea dei suoi locali in Russia, continuando però a pagare i dipendenti. Ora Mc Donald’s ha dichiarato che cercherà di far assumere i lavoratori da un acquirente russo e di pagarli comunque fino alla chiusura definitiva della vendita.
L’amministratore delegato di McDonald’s, Chris Kempczinski, ha dichiarato che la “dedizione e la fedeltà dei dipendenti e delle centinaia di fornitori russi” hanno reso difficile la decisione di andarsene dalla Russia, “ma abbiamo un impegno nei confronti della nostra comunità globale e dobbiamo rimanere saldi nei nostri valori”.
McDonald’s sarà probabilmente rimpiazzato in Russia da “Zio Vanja“, neonato brand gastronomico che prende il nome dall’opera teatrale di Anton Cechov.
Per dribblare le sanzioni imposte dall’Occidente, promette di usare materie prime “russe al 100%”, con la possibilità di ignorare i brevetti dei Paesi che Mosca considera ostili. La catena, però, non si discosterà un granché dallo stile dei Big Mac. Un indizio arriva dal marchio: una B gialla, che nell’alfabeto cirillico corrisponde alla V di Vanja, su sfondo rosso, un marchio che roteato di 90 gradi somiglia molto alla ‘M’ del fast food americano.
McDonald’s è stato il primo fast-food americano ad aprire nell’Unione Sovietica, proprio a Mosca: era il 31 gennaio 1990. E fu subito un clamoroso successo.
Ma ora l’epoca della “democrazia americana degli hamburger” è finita.