Il lusso del “disimpegno”: mollare lo smartphone e tornare al telefonino

Stanchi di stare sempre incollati allo smartphone?
Non ne potete piû della costante raffica di notifiche e della pressione di essere connessi al mondo 24 ore su 24, 7 giorni su 7?
Vi mancano i vecchi tempi in cui – una ventina di anni fa – i telefoni servivano solo per effettuare chiamate e inviare messaggi Sms?
Negli ultimi anni, in effetti, c’è stata la tendenza crescente ad abbandonare gli smartphone multifunzionali per tornare a telefoni più semplici e classici, soprannominati affettuosamente “dumbphones”. E se la tendenza ha coinvolto, per ora, soprattutto gli Stati Uniti, non tarderà ad arrivare anche in Europa e in Italia.
Ma perché questo improvviso ritorno di fiamma verso una tecnologia meno evoluta?
Analizziamo alcuni dei motivi alla base di questa rivoluzione “vintage”.

Innanzitutto, il lusso del “disimpegno” e del tentativo di semplificarsi la vita, tornando a vecchie abitudini ormai in disuso: come, ad esempio, usare i cd per ascoltare la musica, invece dello streaming, oppure stampare una mappa stradale prima di partire e, se necessario, chiedere informazioni ai passanti, anzichè fiondarsi immediatamente su Google Maps.
Josè Briones, 27enne del Colorado, è uno dei capofila mondiali di questo nuovo lifestyle: da quando abbandonato il suo smartphone per un “telefonino”, non si è più voltato indietro.
“La gente dimentica che vivevamo bene anche senza smartphone, il mondo funzionava anche prima degli smartphone”, spiega Briones. “Una scelta per le persone che vogliono riconquistare il loro tempo e la loro attenzione e avere una vita più profonda e propositiva”, aggiunge, con un tocco sapiente di filosofia.
Come riportato da ExplodingTopics, a livello globale le persone passano in media 6 ore e 58 minuti al giorno davanti allo schermo, con un aumento di quasi 50 minuti al giorno dal 2013.
Briones non è solo nella sua ricerca di riconnettersi al mondo analogico. Aiuta, infatti, a moderare una pagina social della community di Reddit, dedicata ai cosiddetti “dumbphones”, che conta più di 17.000 membri.
Un membro della pagina – Melanin_King0 – ha dichiarato di sentirsi molto meglio in generale da quando è passato a un “dumbphone”, circa tre settimane fa.
“Quando ero costantemente sul mio smartphone sentivo come se il mio cervello si annebbiasse”, dice.

Un altro dei motivi del “cambiamento” è che questa sensazione di “benessere post-smartphone” è supportata anche da uno studio scientifico condotto lo scorso anno dalla Lorestan University of Medical Sciences, un prestigioso ateneo iraniano, secondo cui l’uso eccessivo dello smartphone è fortemente correlato all’aumento dei livelli di ansia e stress.
Inoltre, un altro motivo per cui in molti optano per i cellulari basici è che sono molto più convenienti rispetto agli smartphone. Un semplice telefono può costare ora appena 30 euro, rispetto agli oltre 1.000 euro dell’ultimo iPhone 14 Max Pro.
Sebbene il mercato dei dispositivi non smartphone sia piuttosto limitato, alcune aziende si rivolgono in particolar modo proprio ai consumatori che scelgono di seguire la tendenza tornata in auge. Una di queste società ha sede a Brooklyn e produce il Light Phone, il cui slogan – bellissimo – è: “progettato per essere usato il meno possibile”.
I loro telefoni sono minimalisti ed escludono deliberatamente i social media, la navigazione in Internet e altre funzionalità potenzialmente stressanti.
Il telefono può, tuttavia, funzionare come hotspot wireless e includere strumenti di base, come il lettore musicale e l’app per le mappe.
Secondo i rispettivi amministratori delegati, sia Light Phone che il suo concorrente Punkt hanno registrato una notevole crescita delle vendite negli ultimi mesi.

Quindi: è davvero arrivato il momento di dire addio ai nostri smartphone e tornare alle origini?
A noi la scelta (andando a rovistare in qualche cassetto, dove abbiamo abbandonato i vecchi cellulari)…