Lo sbarco imprenditoriale di Messi negli Usa: un business per tutti

E’ davvero “Messimania” a Miami, dopo l’arrivo nella Major Soccer League (MLS), il campionato di calcio americano, di Leo Messi. Una scelta in controtendenza, quella del fuoriclasse argentino, rispetto alla destinazione-Arabia Saudita di tantissimi suoi (meno celebrati, tranne Cristiano Ronaldo) colleghi. A parte la bellezze di Miami – a cui Messi e la famiglia sono legati da tempo, andandovi spesso in vacanza e sentendosi, quindi, praticamente “a casa” – lo sbarco negli States dell’azienda-Messi non è solo calcistico, ma anche e soprattutto imprenditoriale. 
Facciamo un po’ di conti: solo di ingaggio dalla sua squadra, l’Inter Miami (di cui è socio anche David Beckham), Messi percepirà 53,7 milioni di dollari all’anno (il contratto, per ora, è biennale). Ma c’è dell’altro. Innanzitutto il contratto con Hard Rock Café, che già da un anno ha lanciato il “Messi Burger”, poi il ruolo di “testimonial” per Adidas e Apple: scarpe, abbigliamento sportivo e un docu-film raccontato dalla stessa “Pulce”, in esclusiva mondiale. Senza dimenticare la sua pubblicità per il marchio francese Louis Vuitton, pronto ad affermarsi ulteriormente Oltreoceano. Inoltre, la sua società PlayTime Sports Tech – aperta da Messi a fine 2022, in coincidenza con la Coppa del Mondo vinta in Qatar – che si occupa di investimenti per club sportivi, media e gruppi tecnologici, sta per spostare la sua sede da San Francisco proprio a Miami.
E non è tutto: Messi è molto impegnato anche in investimenti immobiliari in Florida e, in particolare, a Miami. A cominciare da una proprietà nella Porsche Tower (la torre con l’ascensore per le auto), un’altra nel grattacielo Sunny Island e un paio di mega-appartamenti ce li ha pure nel Trump Royale, il grattacielo con vista mare di proprietà dell’ex inquilino della Casa Bianca. Ma non è in nessuna di queste case che Messi andrà ad abitare con la famiglia, con la moglie Antonella Roccuzzo e i figli Thiago, Mateo e Ciro: il suo agente immobiliare gli ha consigliato un’altra zona residenziale esclusiva come Journey’s End (“La Fine del Viaggio”), dove un certo Jeff Bezos – il numero 1 di Amazon – ha comprato una “casetta” per gli anziani genitori…
Ma la “Messimania” è evidente anche solo respirando per le strade di Miami – sono già comparsi diversi murales a lui dedicati – dove già vive una folta comunità di argentini, nel bel mezzo della città più latino-americana d’America. Tutti vogliono comprare i biglietti per le partite dell’Inter Miami, tutti (anche facoltosi europei) vogliono comprare casa e poi affittarla a pezzi astronomici quando non ci sono. “E non era successa la stessa cosa quando a Miami era arrivato LeBron James”, spiega l’agente immobiliare, “perchè uno è una granfe giocatore di basket, l’altro è un personaggio che conoscono in tutto il mondo”. 
E lui, Messi, che ne pensa? Anche se ha annunciato che quello del 2022 sarebbe stato il suo ultimo Mondiale, nel 2026 avrà “appena” 39 anni e i Mondiali si giocano in buona parte negli Stati Uniti (oltre che Canada e Messico). Per cui, un pensierino, chissà…

Artist Maximiliano Bagnasco paints a mural of Argentine soccer star Lionel Messi, Monday, July 10, 2023, in the Wynwood neighborhood of Miami. (AP Photo/Lynne Sladky)