Una volta, tanti anni fa, entrai in un negozio di L’Avana, a Cuba . Uno dei due tipi di negozi alimentari che esistevano (forse ci sono ancora) a Cuba: ci sono quelli per i cubani che possiedono “valuta straniera” e ci sono quelli per i cubani che hanno solo i loro pesos.
Nel negozio per “ricchi”, vidi 27 tipi differenti di maionese e salse (ricordo benissimo, tra le altre, la maionese “agli artigli del diavolo” e la maionese rosa “Baia dei porci”).
Rimasi molto colpito: 27 tipi di maionese in un paese con il cibo razionato per i cittadini, con tanto di tessera per il razionamento!
Da allora, ho l’idea di scrivere un libro dal titolo “RIVOLUZIONE IN SALSA CUBANA”: un giorno, chissà…
Entrai anche in negozio per “poveri”: tra gli scaffali semivuoti, vidi un solo tipo di maionese: quella “statale”, di un discutibile color marroncino…
Questo per dire che, in nessuna zona del mondo, NON È ASSOLUTAMENTE VERO che i poveri mangiano meglio dei ricchi.
Come, invece, pensa un cogldi ministro italiota (tale Lollobrigida), ovviamente “non povero”, che ogni volta che apre bocca dice una colossale stronz.