Mi ha colpito come una frustata, la notizia che una bambina di 5 anni (la stessa età di mio figlio), Laura, ha perso la sua giovane vita a causa di un pezzo d’aereo finito sull’auto dei suoi genitori.
Siamo forse in guerra? No.
Siamo in tempo di pace.
E, in tempo di pace, trovo sia inaudito dover subire una tragedia immagine per uno spettacolo inutile: un’esibizione della Frecce Tricolori.
Lo sapete: è avvenuto all’aeroporto di Caselle, Torino, dopo che un’aereo militare è precipitato al suolo, con il pilota che è riuscito a gettarsi con il paracadute, uscendo illeso – almeno lui – dall’incidente.
Niente da fare, invece, per Laura.
Ferite e ustioni per il fratello di 12 anni, per la mamma e il papà.
“Colpevoli” solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Su una strada pubblica, in pieno giorno.
Abolire le Frecce Tricolori? Lo spero vivamente. Non ho mai avuto simpatia per questo inutile spreco di denaro, carburante e…aria sana (non inquinano, forse?), giusto per dipingere tre strisce rossobiancoverde nel cielo, inspiegabile simulacro di un insano orgoglio nazionale.
Abolire le Frecce Tricolori e tutte le esibizioni aeree? Magari, lo spero vivamente.
Ma non accadrà. Basta vedere in quanti hanno giustificato l’incidente, definendolo una tragica fatalità.
Gente a cui viene la pelle d’oca a vedere le Frecce Tricolori. Mah…
“Poteva succedere anche con un aereo civile”, hanno scritto in tanti.
Vero, ma questo non era un aereo civile, che fa il suo lavoro. Questa era solo una stupida esibizione.
“Se cominciamo a vietare tutte le cose rischiose, non viviamo più”, dicono i tifosi delle Frecce Tricolori, sentendo la notizia al tg comodamente seduti sul divano.
Eh certo. Tanto Laura non era figlia loro.
17Set