L’affascinante mondo delle lettere, anche 260 anni dopo essere state scritte.
Le ha scoperte uno storico francese, Renaud Morieux, negli archivi di Sua Maestà: una serie di lettere scritte a marinai francesi è stata finalmente aperta e studiata.
La loro nave “Galatee” fu catturata dagli inglesi durante il viaggio da Bordeaux al Quebec nel 1758, al culmine della Guerra dei Sette Anni (1756-1763), che vide Francia e Regno Unito negli schieramenti contrapposti.
Le lettere vennero inviate soprattutto da mogli e madri, che non conoscevano il destino dei loro mariti e figli.
“Mi sono reso conto subito che non si trattava di lettere ufficiali, di diplomatici, di aristocratici o dell’alta borghesia, ma lettere di gente comune. E così il mio battito cardiaco ha accelerato…
Le lettere offrono uno spaccato straordinariamente “reale” della vita delle famiglie comuni attorno alla metà del Settecento.
Alcune lettere esprimono amore e fedeltà ai mariti e ai fidanzati assenti.
In un’altra – datata 27 gennaio 1758 – una madre, Marguerite (61 anni), rimprovera il figlio Nicolas Quesnel di non scriverle mai.
La maggior parte di chi ha scritto queste lettere non ha mai piu rivisto i propri cari.
Lettere conservate gelosamente
I funzionari dell’Ammiragliato britannico, all’epoca, ritenevano le lettere prive di significato militare e la stragrande maggioranza languiva negli archivi, non aperte, finché non hanno attirato l’attenzione del professor Morieux.
“Ho ordinato la scatola solo per curiosità”, racconta Morieux, i cui risultati sono stati pubblicati martedì sulla rivista “Annales. Histoire, Sciences Sociales”.
Tre pile di lettere molto piccole, tenute insieme da un nastro: Morieux ha detto di “aver realizzato che ero la prima persona a leggere questi messaggi molto personali, da quando sono stati scritti. I destinatari previsti non hanno avuto questa possibilità. È stato molto emozionante”, ha confessato il professor Morieux.
“Queste lettere parlano di esperienze umane universali e non riguardano solo la Francia o il XVIII secolo”, ha aggiunto Morieux. “Rivelano come tutti noi affrontiamo le principali sfide della vita. Quando siamo separati dai nostri cari a causa di eventi al di fuori del nostro controllo, come la pandemia o le guerre, dobbiamo capire come rimanere in contatto, come rassicurare, come prenderci cura delle persone e mantenere viva la passione. Oggi abbiamo Zoom e WhatsApp”, conclude il professor Morieux, “ma nel XVIII secolo le persone avevano solo le lettere. Eppure ciò di cui scrivevano sembra molto familiare”.