Quel sabato di settembre 2007 in cui si celebrarono i funerali di Luciano Pavarotti se lo ricordano tutti: Modena si era letteralmente fermata per dare l’ultimo saluto ad uno dei suoi figli più illustri, che ha reso la città famosa in tutto il mondo.
Ora, 17 anni dopo la scomparsa del Maestro (l’anniversario è il 6 settembre), il Comune di Modena non è riuscito (o non ha voluto) ad organizzare un evento come si deve per ricordare Pavarotti.
Un evento unico, tutto per lui, il tenore più importante e più famoso del mondo.
Niente da fare.
In qualunque città italiana, per non dire del mondo, non succederebbe mai una cosa del genere, nei confronti di un artista celebre in ogni angolo del pianeta.
E così Nicoletta Mantovani – presidente della Fondazione Luciano Pavarotti – ha dovuto traslocare a Comacchio (Ferrara): venerdì sera, con l’affascinante scenografia dei Trepponti, si svolgerà il concerto-tributo “Pavarotti Forever”, con ingresso libero.
Già per l’anniversario dei 10 anni della scomparsa, l’omaggio a “Big Luciano” dovette emigrare all’Arena di Verona, dove Nicoletta Mantovani organizzò uno spettacolo indimenticabile, con Placido Domingo, Josè Carreras, Zucchero, “Il Volo” e tanti amici dei tempi d’oro del “Pavarotti and Friends”.
Ma Modena, quella volta, per il Decennale, si dimenticò di lui, come sembra essersene dimenticato ora.
La motivazione?
“Le risorse non sono infinite”, ha spiegato Aldo Sisillo, Direttore Artistico del “Bel Canto Festival”, giunto alla seconda edizione, che all’interno del proprio calendario accorperà le celebrazioni sia per Luciano Pavarotti che Mirella Freni, come se fossero artisti “qualunque”.
Quindi: a Modena preferiscono celebrazione per tutti, ma nessuno in particolare.
Neppure se si chiama Pavarotti.
Dal Comune, l’assessore alla cultura Andrea Bortolamasi ha chiosato: “Di fatto, Pavarotti lo celebriamo ogni giorno, avendo intitolato a lui e a Mirella Freni il nostro Teatro Comunale”.
Può bastare?
Secondo noi, no.
Il 6 settembre non si può dimenticare.
3Set