Indimenticabile Olivia!


Se n’è andata la mitica Olivia Newton John.
Aveva 73 anni.
Da 30 anni lottava contro un tumore al seno.
Una leggenda, grazie al film “Grease”, nel ruolo di Sandy.
Ma, con John Travolta, aveva fatto un altro film, in italiano “Due come noi”, che non ebbe grande successo. Un film molto carino e romantico, che mette in luce tutta la bellezza e la classe della mitica Olivia.
Rip.

60 anni senza la divina Marilyn…

Nella notte tra il 4 ed il 5 agosto del 1962 Marilyn Monroe morì, suscitando il clamore e l’interesse dell’opinione pubblica statunitense e mondiale.
Mentre la versione ufficiale dichiarò il suicidio per un mix di barbiturici, tante furono le tesi controverse sul suo decesso, tra cui la morte per omicidio commissionato da Robert Kennedy e commesso dal Dottor Ralph Greenson – psichiatra di Marilyn – con un’iniezione letale; oppure omicidio perpetrato dalla mafia di Chicago per vendicarsi dei Kennedy.
Ma dopo 60 anni, Marilyn è sempre Marilyn.
La finta bionda più famosa del mondo.

ADDIO, “EROE DI SALONICCO”

Ci ha lasciati Villiam Vecchi, grande portiere (Milan, Cagliari, Como, Spal) e grande preparatore dei portieri (Reggiana, Parma, Juve, Milan e Real, sempre con Ancelotti).
Era soprannominato “L’eroe di Salonicco”, per le sue grandi parate nella finale di Coppa delle Coppe 1973, Milan-Leeds 1-0 (gol di Chiarugi), giocata proprio a Salonicco.
Aveva 73 anni.
Rip.

Andiamo a scuola in Finlandia?

🇫🇮 In Finlandia la scuola inizia quando il bambino ha compiuto i 7 anni di età.
È considerato il sistema scolastico migliore al mondo.Le lezioni hanno la durata di 60 minuti di cui 45 +15 di pausa.
Dal lunedì al giovedì 8 ore al giorno, il venerdì fino alle 13 e sabato libero.
✔ In Finlandia, l’istruzione scolastica è assolutamente gratuita. I genitori non pagano un centesimo per niente. È tutto a spesa dello stato. Ogni bambino riceve dallo stato un tablet gratis,e tutti i libri di testo sono apposti sul tablet in modo che i ragazzi non debbano portare zaini pesanti. Il cibo scolastico è gratis, vario e pulito ed ogni studente può ottenere ciò che vuole e quanto vuole.
✅ Ogni investimento nell’istruzione di un paese è un investimento nel suo futuro.
Questo è l’ investimento più importante. La nazione istruita è il motore sia dell’economia che della sanità e della giustizia…

 

NON PIU’ UNO SPORT “PER LAVANDAIE”

Da qualche giorno è finita l’avventura (troppo breve, rispetto alle previsioni) delle Azzurre di calcio agli Europei 2022 in corso di svolgimento in Inghilterra.
Dopo gli ottimi risultati dei Mondiali 2019 (l’Italia raggiunse i quarti, sconfitta solo dall’Olanda, poi battuta in finale dagli USA), ci si aspettava la consacrazione sul campo del movimento calcistico femminile italiano, cresciuto tantissimo in questi anni, grazie all’arrivo dei grandi club (Juve, Milan, Inter in particolare) – che prima mai avevano considerato il calcio donne – e che ha portato addirittura all’avvento del professionismo (con tutta una serie di sacrosanti diritti), proprio a partire dalla stagione ventura 2022-23.
Mentre il calcio femminile dimostra di aver compiuto un’evoluzione enorme dal punto di vista tecnico, fisico (le partite sono velocissime e le calciatrici non fanno tutto l’odioso “cinema” dei maschi) e di marketing (super sponsor e le partite in diretta tv su Rai1, mentre già da anni accade nei principali paesi europei, tipo Francia e Germania), le azzurre non sono riuscite a confermare questa evoluzione, uscendo strabattute dalla Francia (5-1), pareggiando a fatica con l’Islanda (1-1) e perdendo la sfida da dentro-o-fuori con il Belgio (1-0): troppo poco per sperare di passare il turno.
Pazienza, una débacle – visto che i maschi hanno fatto anche peggio, no? – ci può stare per la squadra della Commissaria Tecnica Milena Bertolini, ma l’importante è che il movimento non ne risenta e che i riflettori rimangano accesi anche sul campionato di serie A. Del resto, l’anno prossimo ci sono i Mondiali, una buona occasione di riscatto…
Se un tempo gli idoli delle (poche) ragazzine calciatrici di allora erano prima Carolina Morace e poi – parecchi anni dopo – Patrizia Panico, adesso si chiamano Sara Gama, Barbara Bonansea, Valentina Giacinti e tutte le altre azzurre.
Ma, nonostante commenti a volte poco simpatici (anche da parte degli addetti ai lavori “maschi”), la cosa più importante di questo Europeo di calcio femminile è che questo sport, finalmente, non sia più considerato “per lavandaie”. E chi lo pensa, ormai in pochi, non ha nemmeno un briciolo di sportività, per non dire peggio…
Italy’s manager Milena Bertolini and Italy’s Elisa Bartoli, left, applaud the fans at the end of the Women Euro 2022 group D soccer match between Italy and Belgium at the Manchester City Academy Stadium, in Manchester, England, Monday, July 18, 2022. Belgium won 1-0 to advance to the quarterfinals. (AP Photo/Jon Super)

La vergogna americana: aborto non più legale in molti Stati

“Chi resterà incinta, d’ora in poi dovrà accettare il fatto che metà del Paese è nelle mani di politici che sono convinti che le donne non sono persone a tutti gli effetti, non sono autonome. Che se sei incinta hai il dovere legale e morale di portare avanti la gravidanza e, con ogni probabilità, garantire una ventina d’anni o più di assistenza a tuo figlio, indipendentemente dalle conseguenze permanenti e potenzialmente devastanti che tutto questo avrà sul tuo corpo, il tuo cuore, la tua mente, la tua famiglia, la tua capacità di sfamarla, i tuoi progetti, le tue aspirazioni, la tua vita”. 
(Jia Tolentino, The New Yorker)

FILE – Abortion-rights activists rally at the Indiana Statehouse following Supreme Court’s decision to overturn Roe v. Wade, on June 25, 2022 in Indianapolis. The lawyer for an Indiana doctor who has found herself at the center of a political firestorm after revealing the story of a 10-year-old girl who traveled from Ohio for an abortion says her client provided proper treatment. (AP Photo/AJ Mast, File)

Vieri Razzini, Maestro di cinema

Oggi è scomparso Vieri Razzini, critico cinematografico e produttore televisivo con Teodora Film.
Aveva 82 anni.
Per me, quando avevo 20 anni, è stato un Maestro di cinema.
Ho seguito un suo corso universitario di cinema a Bologna e poi ho visto molti dei suoi cicli di cinema d’autore, che presentava alle 11 di sera su Rai3, con quella sua voce calda e quell’aspetto rassicurante.
All’inizio degli anni 90, ad esempio, presentò tutti i film del regista francese François Truffaut: in bianco e nero, impegnativi, lenti, finivano all’una di notte. Ma bellissimi.
Grazie, Vieri Razzini.
Rip.

LE VITTIME DI UN PATTO SCELLERATO TRA MAROCCO E SPAGNA

Tra il 24 e il 25 giugno, almeno 37 persone sono morte cercando di entrare nell’enclave spagnola di Melilla dal Marocco.
◼ Le immagini dei feriti e degli arrestati, ammassati al suolo e circondati dalla polizia marocchina, sono agghiaccianti. Dal lato spagnolo del confine sono stati documentati respingimenti violenti e illegali. E altri colpi sferrati dalla polizia marocchina ai pochi che sono riusciti a superare la barriera di Melilla, alta 6 metri.
⬛ Non esiste alcun dubbio sulla disumanità, sul disprezzo della vita e sulla complicità delle forze dall’ordine dei due paesi, nè sulla loro responsabilità criminale.
⛔ Scandalose le dichiarazioni del premier spagnolo Pedro Sánchez: ha elogiato la polizia marocchina e il suo “straordinario operato”. A parlare è l’uomo di Stato di sinistra, che appena 3 mesi fa ha sposato la posizione del Marocco sull’occupazione del Sahara Occidentale, ex colonia spagnola, abbandonando la posizione dell’ONU e causando una crisi diplomatica con l’Algeria. Ora sappiamo cosa c’era dietro. Ecco cosa ha guadagnato la Spagna da questa intesa: 37 persone morte, a cui è stato impedito per sempre di entrare nel paese.
Il Marocco difenderà le frontiere spagnole senza badare ai mezzi impiegati nè alle vittime. E Sánchez ringrazierà.
(CTXT, Spagna)

La “vita da cani” è piena di lusso, però…

La rivista economica Forbes aveva già fiutato la tendenza, pubblicando – prima del Natale scorso – l’elenco dei regali di lusso più cool (e più costosi) di coppia, cioè per i cani e i loro proprietari. E adesso la “pet mania” è arrivata anche in Italia. Lo dimostra l’interesse delle grandi maison della moda, sempre più alla conquista del settore degli animali domestici da “vestire” in maniera chic e stilosa…

I marchi che ormai propongono accessori per gli animali domestici, dai trasportini alle cucce, sono numerosi: da Versace a Prada, da Fendi a Etro, da Emporio Armani a Hermes e Ralph Lauren.

Ultimo, in ordine di tempo, Gucci, con il marchio Gucci Pet.
La nuova collezione Gucci Pet propone una selezione di articoli, pensati per cani e gatti, che combina materiali di alta qualità e spunti legati a Gucci Lifestyle, collezione lanciata nel settembre 2021 e ispirata alla “Wunderkammer”, la “Camera dei Sogni” tanto cara ad Alessandro Michele, Direttore Creativo di Gucci, considerato il designer di moda più innovativo del mondo
Per tutte le maison, ormai, la moda degli animali domestici è una fetta interessante (e sempre crescente) di mercato.
Il trend, del resto, contagia i super ricchi (soprattutto loro, ma non solo), che hanno iniziato a comprare collari, guinzagli, cucce e, persino, abbigliamento e gioielli pendant con il loro loro look: maglioncini o impermeabili identici, pettorine accoppiate con le borsette, trapuntine/lettini uguali alle coperte di casa, copertine per Micio o Fido da abbinare al proprio capospalla, guinzagli con il logo dello stilista che veste anche i proprietari e, addirittura, gli stessi prodotti di bellezza usati dalle proprietarie, ma in versione pets.
Qualche esempio internazionale di “look animalesco”?

Il dolcevita Ralph Lauren per cani, per cominciare. Dello stesso colore e stampa di quello indossato dai suoi “genitori ” adottivi umani: quello per il cane costa circa 200 euro e ci sono anche la classica felpa e l’impermeabile. E se una giacca Barbour in cotone cerato è un guardaroba classico ed essenziale per lui e per lei, gli stessi tessuti e lo stesso stile sono inclusi nei materassini/letti a cuscino in tartan, griffati Barbout, che costano 175 dollari (presto in arrivo anche in Italia).
I guinzagli, poi, ormai fanno pendant con borsette, scarpe e look della “mamma” adottiva (e li producono i principali stilisti).
Nuovi anche i prodotti di bellezza per i cagnolini delle signore più facoltose: l’hair stylist Jen Atkin, considerata uno degli hair stylist più influenti al mondo e proprietaria della linea di cura dei capelli Ouai, ha, infatti, lanciato la linea di shampoo ed haircare per cani, che si abbinano a quelli per il pubblico femminile.

Infine, un’invenzione tutta made in Italy: la nuova panchetta con cuccia incorporata, ‘Pancuccia’ (240 euro: in grigio, verde o rosa) dell’azienda milanese United Pets, per sedersi e avere il proprio amato fido o micio sempre sdraiato (comodamente) accanto.

“Afternoon Tea”: la tradizione del tè delle 5…anche se non sono le 5!

La tradizione inglese del tè delle 5 del pomeriggio, ora, è un po’ meno… inglese.

Nell’effervescente ma caotica vita di Londra, a quanto pare, non c’è più tanto tempo per la pausa-tè del pomeriggio (forse solo la Regina Elisabetta si concede ancora questo lusso…) e, quindi, per recuperare questa tradizione, bisogna affidarsi ad un hotel di proprietà della Casa Reale del Dubai.
L’albergo, rigorosamente a cinque stelle, si trova a Londra: è l’ormai celebre Carlton Tower Jumeirah, per il restauro del quale sono stati spesi circa 100 milioni di sterline! Lusso e tradizione sono le “key words” della catena alberghiera del Dubai e, in particolare, del super hotel londinese, situato in zona Kensington.
Ecco, quindi, che per recuperare una certa fascia alta di clienti, dopo che Brexit, pandemia e guerra ci hanno messo lo zampino, il Carlton Tower Jumeirah propone una nuova “straordinaria esperienza sensoriale”:
l’Afternoon Tea.

Lo propongono, naturalmente, molti altri alberghi di lusso, una vera e propria sfida a suon di tè indiani, calici di bollicine e pasticceria francese sempre più elaborata, ma il Carlton Tower Jumeirah ha aggiunto un tocco un più: la firma di Jessica Préalpato, 36 anni, la numero uno del mondo della pasticceria (premio ottenuto nel 2019), prodotto del “vivaio” parigino di Alain Ducasse.

Un tripudio di dolce e salato – come vuole la tradizione iniziata nel 1718 dalla duchessa di Bedford – che, nell’hotel di Knightsbridge, a due passi dai prestigiosi magazzini Harrods, ha debuttato da un paio di settimane.

Il concept e dell’italianissimo General Manager Andrea Salerno, assecondando una filosofia molto green e a chilometro zero, mentre Jessica Préalpato ha trasformato queste idee in sandwich salati da abbinare agli champagne e a dolci senza zucchero, da gustare insieme ad una scelta di 37 varietà diverse di tè.
Tutti gli ingredienti arrivano da Kew Kitchen Garden, l’area dei giardini botanici di Londra dove crescono i prodotti edibili. accanto alla Millenium Seed Bank, la banca di semi (2 miliardi e mezzo di varietà) più importante al mondo.
Risultato? Fuori dalla sala da tè, al Ground Floor del Carlton Tower Jumeirah, che si chiama “The Chinoiserie”, c’è sempre la fila! Ma prenotando on-line, un posto si trova: io l’ho prenotato per domenica prossima alle 4 del pomeriggio…
Previsto anche un dress code, alla portata di tutti: “smart casual”.

Il prezzo? A partire da 75 sterline (cadauno)…

La cosa più curiosa è che il tè delle 5 non viene servito… alle 5: dal mercoledi al venerdì, c’è un unico appuntamento, alle 3 del pomeriggio, mentre al sabato e alla domenica si moltiplica per quattro: alle 12 e mezza, all’una, alle 4 e alle 4 e mezza.
Tradizione sì, ma senza esagerare: business is business…