Che estate, questa estate di calciomercato!!!
E’ finito il calciomercato.
Altro che Donnarumma al Paris St.Germain, i veri colpi dell’estate 2021 sono stati il trasferimento epocale di Leo Messi dal Barcellona al PSG e il ritorno di Cristiano Ronaldo al Manchester United (salutando la Juve)!!!
E quando i due fuoriclasse del calcio mondiale degli ultimi 15 e passa anni cambiano maglia, agli altri restano solo le brici0le…
Ciao, Gianfranco!
Qualche giorno fa è mancato Gianfranco D’Angelo. Oltre ad averlo conosciuto – come tutti – in televisione, soprattutto nel mitico programma “Drive In”, insieme a Ezio Greggio, personalmente ho avuto il piacere di intervistarlo nella mia trasmissione “Gentecheparla”, in onda su Quartarete Tv di Torino. La foto che pubblico si riferisce proprio a quel giorno: era il maggio 2009. Insieme a me e a Gianfranco, in studio, anche l’attrice Ivana Monti. Ricordo che, mentre la Monti faceva molto la star, con la richiesta di pagamento del taxi, D’Angelo in realtà fu molto più alla mano, simpatico come te lo aspetti che sia (e che molto spesso, con i comici, non accade: vedi Paolo Villaggio).
Gianfranco D’Angelo lo rivedo spesso in vecchi film anni ’70 e l’ho visto diverse volte a teatro, anche nel suo ultimo spettacolo “Sul Lago Dorato”, in cui fu bravissimo. Insieme all’amica e regista Erica Maria Del Zotto, lo vidi al Teatro Gioiello di Torino, proprio il sabato prima della chiusura di tutto causa Covid.
Almeno sono riuscito a salutare (e applaudire) Gianfranco D’Angelo per l’ultima volta. Mi ha fatto tanto ridere. Una cosa mica da poco.
L’Italia s’è desta! Almeno nello sport…
Mai così tante medaglie alle Olimpiadi!
Tokyo ci regala il record di ori, argenti e bronzi, 40 medaglie!
Come ci ispira l’inno di Mameli, forse “l’Italia s’è desta”. Almeno nello sport. E, in particolare, nella regina degli sport: l’atletica leggere.
Vittorie attese per cinque anni (Gian Marco Tamberi), vittorie impossibili (Marcell Jacobs: chi l’avrebbe mai detto?), vittorie di marcia (Massimo Stano e Antonella Palmisano) e di vittorie in staffetta (Grande Filippo Tortu nella frazione finale!)
Mai così in alto la nostra atletica, nemmeno ai tempi di Pietro Mennea, Gabriella Dorio e Sara Simeoni…
Speriamo che la “politica sportiva” non si prenda meriti che non ha (i meriti sono degli atleti e dei sacrifici che fanno) e non rovini lo sport dilettantistico, lo sport di base, lo sport di tutti.
Le medaglie nascono da lì.
A quanto pare, va bene così. Ma a me no…
“Antologia dei 10” del Milan: inizia così il mio capitolo su “Dustin” Antonelli
Era la prima partita che vedevo dal vivo.
Anzi, no. La seconda.
La prima, però, non vale tanto. Avevo solo otto anni. Ricordo Gianni Rivera battere un calcio d’angolo a ridosso della curva strapiena (che più piena non si poteva) della Spal, in un’afosa sera di settembre del 1978, per una partita di Coppa Italia che il Milan perse incredibilmente 3-1.
L’anno della Stella, comunque.
Stavolta, è la seconda volta quella che conta di più.
12 aprile 1981.
Avevo dieci anni.
Spal-Milan di campionato, la serie B maledetta.
Fu quella volta che mi innamorai di Roberto Antonelli, per tutti semplicemente “Dustin”.
Tutti pazzi per lo “Squalo”
Le auto vintage tirano fortissimo. Sempre più club di auto d’epoca, listini prezzi delle “storiche” alle stelle, caccia senza fine alle “vecchie signore” di ogni epoca. Una ricerca di Google Analytics ha evidenziato un’impennata vertiginosa del 90% in più di visite alle pagine e ai siti web che offrono auto storiche. Il dato ha spinto uswitch.com/car-insurance ad approfondire la tendenza attraverso gli hashtag di Instagram, individuando cosi le dieci automobili dei sogni del popolo “social”.
La più desiderata è la Citroën DS, il famosissimo “Squalo”, prodotto dalla casa francese dal 1955 al 1975, per poi passare direttamente al mito. Progettata da Paul Magès e Andrè Lefèbvre, la sigla DS sta per Désirée Spéciale e il soprannome deriva dalla forma a “squalo”, assolutamente avveniristica per quei tempi.
Secondo posto per la Jaguar E-Type serie 1, l’auto che sogna ogni gentleman. Terzo gradino del podio per la prima delle italiane, la Fiat 124 Sport Spider, prodotta dal 1966 al 1981, apprezzata in particolare all’estero, anche la più economica delle top 10, con un prezzo di partenza di appena 10.000 euro. Seguono in classifica: la Ferrari 250 GTO, la Lamborghini Miura, la semisconosciuta Volvo P 1800 (presentata al Salone di Bruxelles 1960, una delle più ricercate da collezionisti e restauratori), la De Tomaso Pantera, la Ferrari 308 GTS, l’Aston Martin DB4 GT Zagato (11 milioni di dollari: per molti, ma non per tutti…) e la biposto Austin Healy.
Scegliete voi quella che preferite.
Ce n’è davvero per tutti i gusti, per tutte le passioni e…per tutte le tasche…
Carolina Morace, la prima vera opinionista di calcio
Si è fatto un gran parlare, in questi giorni, di Katia Serra, l’ex calciatrice ora commentatrice tecnica in tv, anche per la finale degli Europei Inghilterra-Italia. In un tripudio di “prima volta di una donna che commenta il calcio in televisione”, è doveroso ricordare che – nella realtà dei fatti – la prima vera opinionista di calcio di sesso femminile è stata la mitica Carolina Morace, oggi 57 anni. Una stella assoluta, a livello mondiale, del calcio femminile e una donna con una storia speciale, tutta sua. Oltre ad essere stata per vent’anni attaccante della nazionale azzurro (e anche capitana), segnando raffiche di gol con tutte le squadre con cui ha giocato, è diventata anche la prima (e finora unica) allenatrice a guidare una squadra maschile professionistica di calcio (la Viterbese, nel 1999), anche se – con il vulcanico presidente Gaucci – durò appena 100 giorni e tre partite di campionato, quando si è dimessa dopo l’intenzione del patron di licenziare la sua vice Betty Bavagnoli e il suo preparatore atletico. In tempo, tuttavia, per essere inserite nella classifica di “Time” delle donne che, a quel tempo, stavano cambiando l’Europa, unica italiana insieme a Emma Bonino.
Poi, tante esperienze in Italia (anche la nazionale femminile) e in giro per il mondo (Canada, Trinidad), panchine prestigiose, come Milan e Lazio. E, ancora più importante, il suo “coming out”, pubblicato nella biografia “Fuori dagli schemi”, in riferimento alla sua omosessualità.
Carolina Morace è sposata dal 2012 con Nicola Jane Williams, ex giocatrice e allenatrice nata in Inghilterra e cresciuta in Australia. Vivono insieme, allenano insieme, stanno bene insieme, hanno mille progetti insieme…
Carolina Morace, la prima in tutto.
Insomma: (ri)date a Carolina quel che è di Carolina.