Campioni d’Europa!
Chi l’avrebbe detto? La nazionale senza star di Roberto Mancini ha vinto gli Europei 2020 (giocati nel 2021).
I rigori, stavolta, ci hanno portato bene. Troppe volte ci avevano puniti.
Ma in questo caso, li abbiamo tirati bene. Prima la Spagna, poi l’Inghilterra. (Ab)battuti ai tiri dal dischetto.
E dopo 53 anni, da quel 1968 baciato in fronte persino da una monetina fortunata, siamo tornati sul tetto d’Europa. E pensare che tre anni fa non ci eravamo nemmeno qualificati ai mondiali (vero, Ventura?)…
E vince l’Italia del gruppo, dei veterani Chiellini e Bonucci, del fantasioso Insegne, del velocista Chiesa (figlio d’arte), dei “provinciali” Locatelli e Berardi, dei bomber… che non segnano Immobile e Belotti, dello sconosciuto terzino Di Lorenzo, dello sfortunato Spinazzola, del regista Verratti, del corridore Barella, l’Italia che è una squadra che è stata veramente squadra…
E adesso sotto con i Mondiali in Qatar, che si giocano appena tra un anno e mezzo, da novembre a dicembre 2022.
Detto questo e tributato il giusto omaggio ai neocampioni d’Europa, per me l’11 luglio – quello vero – resta sempre solo e comunque del 1982 (grazie indimenticabile Pablito).
Auguri, Alfa! Sono 111 candeline!
E, intanto, sono 111 anni di storia per l’A.L.F.A., nata proprio il 24 giugno 1910, con l’acronimo di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili. Poi diventata Alfa Romeo. Ne ha fatta di strada da allora….
E per questo anniversario il Museo Storico Alfa Romeo di Arese (Milano) si tinge idealmente di rosso per accogliere i tanti “alfisti” (“Alfisti una volta, alfisti per sempre!”, dice un celebre motto) pronti per festeggiare.
Rossa è anche la parata delle Alfa Romeo di privati che ha aperto ufficialmente la quattro-giorni di grandi eventi.
Rosso è uno speciale allestimento temporaneo all’interno del Museo, che – fino a domenica – racconterà le infinite sfumature e interpretazioni di questo colore, esponendo – in una suggestiva carrellata – esemplari di diverse epoche e caratteristiche: dalle vetture verniciate a mano con il pennello sul campo di gara fino alle tecnologiche vernici degli anni recenti, dai toni aranciati del “Rosso Italia” ai toni scuri del “Rosso Proteo”, oltre naturalmente al mitico “Rosso Alfa”.
Il clima festoso farà da cornice anche a un importante avvenimento: alcuni “fortunati” clienti ritireranno le prime Giulia GTA e GTAm in circolazione.
Nel week-end si terranno due conferenze di approfondimento sulla storia del marchio: sabato 26 si parlerà della prima vittoria A.L.F.A. (Modena, 1911 – Concorso di Regolarità) e domenica 27 del prototipo della 4C, progettato dal Centro Stile Alfa Romeo nel 2011.
Il programma degli eventi completo è consultabile sul sito www.museoalfaromeo.com
Nel frattempo, Alfa Romeo pensa al futuro e non soltanto alla sua storia: dal 1° luglio, infatti, entrerà ufficialmente in carica Alejandro Mesonero-Romanos, nuovo Head of Alfa Romeo Design. Non avrà un compito facile alla guida della Casa del Biscione: dovrà guidare il processo di modernizzazione ed elettrificazione di un marchio che vanta un prestigio unico in tutto il mondo.
AL VIA GLI EUROPEI….
PARTONO GLI EUROPEI DI CALCIO EURO2020 (CON UN ANNO DI RITARDO): PARTITA INAUGURALE, ITALIA-TURCHIA ALLO STADIO OLIMPICO DI ROMA.
TRA I CONVOCATI DEL CT ROBERTO MANCINI, ANCHE UN GIOVANE PROMETTENTE, SUBITO RAFFIGURATO NELLE FIGURINE PANINI….E’ NATA UNA STELLA?
(Grazie a Davide Ghidini per l’idea brillantina e apprezzatissima).
Io e il mitico Jocelyn!
Beh, fare questo mestiere di giornalista ancora riesce ad emozionarmi. Già il lavoro mi piace sempre e la televisione rimane la mia “espressione artistica” preferita. Ma quando, addirittura, si ha la fortuna di organizzare, in appena due giorni, scrivendosi su Facebook, un’intervista con il mitico Jocelyn – re degli autori e dei conduttori tv -, allora vado al settimo cielo! E ancora di più nello scoprire che lui e la moglie Alessandra sono disponibilissimi e gentilissimi!
Poi, durante l’intervista realizzata “a distanza”, io do del lei a Jocelyn e lui mi dà del tu, dicendomi “Grazie Cristiano per l’invito”…fantastico!
Lui, il Frande Jocelyn, con il suo inconfondibile accento e i suoi straordinari programmi, come l’indimenticabile “Caccia al Tesoro” (che io guardavo sempre, avevo 13-14 anni…), vera real-tv del 1983, altro che “Pechino Express” quasi 40 anni dopo…
Lui, il Grande Jocelyn!
E la conferma che i più grandi sono anche i più gentili e disponibili!!!
Carla Fracci, l’eterna “fanciulla danzante”
È stata la “prima ballerina assoluta”, così il New York Times aveva definito Carla Fracci negli anni ’80.
“Un’eterna fanciulla danzante” aveva detto di lei il poeta Eugenio Montale.
Una vita per la danza e per il suo pubblico: una fiamma che si è spenta all’età di 84 anni dopo aver illuminato i teatri di mezzo mondo e aver condiviso la scena con altri ballerini ugualmente immensi, come Rudolf Nureyev, Erik Bruhn e Vladimir Vasiliev.
“Carla Fracci ha onorato, con la sua eleganza e il suo impegno artistico, frutto di intenso lavoro, il nostro Paese. Esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e al mondo della danza, che perde oggi un prezioso e indimenticabile riferimento”, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Anche Roberto Bolle, il primo ballerino al mondo a essere contemporaneamente étoile del Teatro alla Scala di Milano e principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York, ne celebra la grandezza, sottolineando il ruolo di Carla Fracci nel rendere il balletto una magia meno elitaria: “Ha segnato un’epoca, è stata davvero un’icona, un simbolo della danza italiana nel mondo. Il suo ruolo è stato fondamentale perché generazioni di ballerini si sono ispirati a lei, l’hanno ammirata e si sono avvicinati al mondo della danza grazie a Carla Fracci. Ed è diventata anche un’icona pop perché attraverso la tv, il cinema e la pubblicità ha fatto arrivare la danza a milioni di persone, un pubblico che prima non se ne era mai interessato. Quindi il suo ruolo va oltre l’ambito della danza. Dobbiamo ringraziare questa grande donna”.
La camera ardente è allestita nel foyer del teatro alla Scala di Milano, “una cosa che è stata fatta pochissime volte ma si tratta di Carla Fracci”, ha detto il sovrintendente Dominique Meyer. “È stata la ballerina più importante del teatro dell’ultimo secolo ma anche una stella importantissima nella danza internazionale. Dobbiamo inchinarci davanti alla carriera di Carla Fracci che è nata qui alla Scala facendo la scuola di ballo”.
W il murales!
Franco Battiato, un “essere speciale”
Un Maestro che non ha mai voluto mettersi sul piedistallo, diventando – suo malgrado – un personaggio da hit parade e felice di esserlo.
A 76 anni, nella sua adorata casa di Milo, in Sicilia, se n’è andato Franco Battiato.
Dalla Sicilia a Milano e viaggio di ritorno. 50 e passa anni di carriera, un cantautore raffinato e colto, con testi profondi e voce inconfondibile, ma che piaceva a tutti, piaceva persino a Gianni Minà di cui era stato spesso ospite in tv, lui cosi schivo, piaceva a tutti quelli che hanno amato le sue canzoni e che ancora hanno nelle orecchie il ritornello “…sul ponte sventola bandiera bianca”,
Dopo il grande successo di pubblico degli anni 80 e 90, Battiato aveva preferito progetti più “intimi”, come li chiamava lui: il teatro e le composizioni musicali teatrali, riservandosi rare ma straordinarie apparizioni pubbliche. Poi, addirittura una fugace esperienza politica, come assessore alla cultura della regione sicilia, tra il 2013 e il 2014, finita amaramente.
Ma quello non era il suo mondo. Il mondo di Franco Battiato è sempre stata la musica, è sempre stata la sua Sicilia, musa ispiratrice delle canzoni che ora ci lascia in eredità.
Grazie a tutti per la nostra “prima” con il pubblico!